L’estate dello scorso anno, precisamente il 19 agosto 2024, Eni ha comunicato di aver avviato il giorno stesso la produzione di gas dal giacimento Argo Cassiopea, il più importante progetto di sviluppo a gas sul territorio italiano.
Il progetto rappresenta il più significativo sviluppo a gas sul territorio italiano negli ultimi anni.
Il gas, proveniente da uno dei quattro pozzi sottomarini perforati nei mesi scorsi nel Canale di Sicilia, è stato trasportato tramite una linea sottomarina di 60 km di lunghezza fino all’impianto di trattamento di Gela. Qui il gas verrà trattato e poi immesso nella rete nazionale, contribuendo a soddisfare il fabbisogno energetico italiano.
Il giacimento Argo Cassiopea, operato da Eni in joint venture con il partner Energean, entra in produzione a soli tre anni dall’avvio dei lavori. La produzione avviene tramite uno sviluppo interamente sottomarino, privo di impatti visivi e con emissioni prossime allo zero. L’installazione dedicata di 3,6 MWp di pannelli fotovoltaici consentirà di raggiungere la neutralità carbonica per le emissioni Scope 1 e 2.
Argo Cassiopea ha un ruolo centrale nella strategia di Eni di valorizzazione del gas naturale nazionale in chiave di sicurezza energetica e come fonte a basse emissioni.
Le riserve di Argo Cassiopea sono stimate in circa 10 miliardi di metri cubi di gas e la produzione annuale di picco sarà di 1,5 miliardi di metri cubi di gas.
Mentre ancora ci sono da definire i dettagli di un accordo che coinvolge nella ripartizione delle royalty anche altri comuni del Circondario (la piattaforma Argo Cassiopea è stata realizzata in acque agrigentine), quali Licata, Gela e Niscemi (Comune senza sbocco a mare)
Dalla scoperta alla progettazione
La scoperta dei giacimenti Argo e Cassiopea risale al periodo tra il 2006 e il 2008. Nonostante la loro individuazione, sono stati necessari diversi anni per avviare le attività estrattive, a causa di complessità burocratiche e tecniche.
Fase di Costruzione
Il progetto prevede uno sviluppo interamente sottomarino, con la perforazione di quattro pozzi offshore. Il gas estratto viene trasportato attraverso una condotta sottomarina lunga 60 chilometri fino all’impianto di trattamento di Gela, dove viene processato e successivamente immesso nella rete nazionale, contribuendo al fabbisogno energetico del Paese.
Caratteristiche tecnologiche di Argo Cassiopea
Argo Cassiopea è un giacimento di gas naturale situato nel Canale di Sicilia, operato da Eni in joint venture con il partner Energean. Il progetto prevede uno sviluppo sottomarino senza strutture visibili in superficie, riducendo così l’impatto visivo e ambientale. Le riserve sono stimate in circa 10 miliardi di metri cubi di gas, con una produzione annuale di picco prevista di 1,5 miliardi di metri cubi.
Costi, benefici e impatto occupazionale
L’investimento complessivo per il progetto Argo Cassiopea è stato di oltre 700 milioni di euro. Oltre a rafforzare la sicurezza energetica nazionale, il progetto ha avuto un impatto positivo sull’economia locale, creando nuovi posti di lavoro sia diretti che nell’indotto, in un’area che ha subito significative crisi industriali negli ultimi anni.
Conclusioni
Il giacimento Argo Cassiopea rappresenta un passo significativo nella valorizzazione delle risorse energetiche nazionali, contribuendo alla sicurezza energetica dell’Italia e offrendo benefici economici e occupazionali al territorio siciliano.
Argo Cassiopea è costituito da quattro pozzi sottomarini. Il primo, chiamato Argo 1, fu scoperto nel 2006 grazie a una campagna di perforazione dei fondali nel canale di Sicilia. Nel luglio del 2008 fu scoperto altro gas grazie al pozzo Cassiopea 1, aperto a una profondità di circa 560 metri. Nel 2008 venne individuato anche Argo 2 che confermò la presenza di molto gas nei fondali al largo della costa siciliana: secondo le stime di Eni il giacimento ne contiene circa 10 miliardi di metri cubi.
Quando l’estrazione sarà a regime, si potranno ottenere circa 1,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. È una quantità non trascurabile per il fabbisogno energetico dell’Italia, dove nel 2023 sono stati consumati in totale quasi 68,5 miliardi di metri cubi di gas. Di questi, 2,9 miliardi di metri cubi sono garantiti dalla produzione nazionale, cioè dall’estrazione di gas da giacimenti italiani. La quasi totalità del gas viene comprata all’estero e importato attraverso metanodotti oppure su navi metaniere che trasportano gas naturale liquefatto (GNL), immesso nella rete nazionale dopo un processo di rigassificazione.
Cos’è un rigassificatore
Negli ultimi due anni l’Italia ha acquistato molto più GNL rispetto al passato per ridurre la dipendenza dalla Russia, da cui veniva importata la maggior parte del gas: fino all’inizio del 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina, circa il 40 per cento delle forniture europee di gas era assicurato dai giacimenti russi. Aumentare la produzione nazionale con lo sfruttamento dei giacimenti scoperti in Italia consente di limitare i costi di importazione dall’estero, che sono elevati soprattutto per il GNL.