Il concerto di ieri sera del cantante neomelodico locale, Angelo Famao, si è rivelato come nelle previsioni un gran successo. La piazza Umberto I era stracolma, si stimano addirittura le diecimila presenze ad omaggiare l’artista gelese.
Il tutto, in barba ad una classe politica che per colmare il vuoto dell’inconcludenza, tanto di chi viene chiamato a governare la città, quanto di chi dovrebbe vigilare e controllare nel fare opposizione, polemizza sul nulla, facendo finta di litigare nell’interesse della città, ma che in realtà lo fa solo per tirare a campare fino al termine del mandato.
Il successo della performance canora di Famao, è stata una palese e nitida attestazione che ha svilito ed azzerato di fatto, le polemiche che hanno accompagnato la notizia dell’inserimento di questo evento nell’ambito dei festeggiamenti per l’80° anniversario dello sbarco. Polemiche che avevano indotto l’artista gelese a fare un passo indietro, per poi rientrare perché l’evento veniva “spostato” all’interno delle manifestazioni dell’estate gelese. Una chiara operazione di manifesta “dissimulazione” a cui, evidentemente, il nanismo politico gelese non sa rinunciare.
Senonché le bugie, anche quelle dette a fin di bene, hanno sempre le gambe corte. Con un ente comunale in default e senza bilancio, il concerto di Angelo Famao si poteva tenere solo in virtù di una sponsorizzazione esterna.
E così è stato, attraverso un contratto di sponsorizzazione relativo all’80° anniversario dello sbarco degli alleati, posto in essere tra il Comune di Gela e la Raffineria di Gela (Rage) e che ha previsto quest’ultima sponsorizzare due eventi: quello del 26 giugno della banda della Guardia di finanza al parco archeologico e quello per l’appunto del 27 luglio di Angelo Famao in piazza.
Se per il concerto della banda della Guardia di Finanza la somma pattuita è di 42.000 euro, per quello di Famao è di 7.150 euro. Rage metterà mano al portagli e sborserà le due somme solo dopo rendicontazione effettuata dal Comune. Nelle more, il sindaco Lucio Greco ha dovuto aprire la cassaforte ed anticipare tali somme, prelevandole dal fondo di riserva personale del primo cittadino, aggiungendo ulteriori 10.000 euro, considerato che nella delibera di giunta emanata d’urgenza, la somma indicata è di poco meno i 60.000 euro.
Ciò a conferma che tra festeggiamenti dello sbarco ed eventi dell’estate gelese, non c’è alcuna differenza (non è un caso che non esiste un cartellone). Del resto, vista la contingente crisi, non poteva e non potrebbe essere altrimenti. Il volerlo negare o nascondere alimenta polemiche che a dispetto di chi le propugna, non influenzano la pubblica opinione.
A dimostrarlo sono state le migliaia di cittadini gelesi e dei comuni del comprensorio che hanno invaso la piazza ieri, infischiandosene delle beghe tra mestieranti professionisti del nulla.
Patetica la foto di rito con l’artista gelese che si sono premurati a pubblicare sui social il sindaco Greco, l’assessore Incardona e il presidente del Consiglio Sammito, pronti a puntarsi la medaglia sul petto, quale merito del successo del concerto di Famao, reso possibile solo grazie ai soldi dell’Eni.