Su Argo-Cassiopea esiste un cronoprogramma predisposto da Enimed che il “cane a sei zampe” dimostra nei fatti di voler rispettare, mentre chi sembra non avere per nulla fretta è la componente burocratico-amministrativa, centrale, regionale e comunale, che è poi quella deputata al controllo del rispetto delle prescrizioni formulate ed al rilascio delle autorizzazioni.
Si è parlato per anni di una fase 1, interlocutoria e meramente autorizzativa, nonché di una fase 2 con la concreta messa in opera, che sarebbe stata inaugurata per l’appunto dall'inizio dei lavori. Una fase 2 che sembra avvicinarsi giorno dopo giorno, ma a cui ancora non si perviene.
Questo preoccupa non poco i sindacati che vorrebbero non assistere ad ulteriori slittamenti e ritardi. Timori che la “triplice” esprime in un documento congiunto nel quale si ricorda una volta di più quanto il progetto sia importante sotto il profilo delle ricadute occupazionali, dell'indotto ed a regime, auspicando una realizzazione prima possibile dell'investimento, con forti tensioni ad azioni persino eclatanti che, in caso contrario, dopo 8 anni di buon senso e paziente attesa oramai, non possono essere più escluse aprioristicamente.
Intanto, Eni, attraverso Enimed che coordina l’intero progetto, tira dritto. L'Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, presieduta da Pasqualino Monti, ha pubblicato nei giorni scorsi un avviso in cui si rende noto che «la società EniMed s.p.a. ha presentato istanza di concessione demaniale marittima, ai sensi dell’art. 36 del Codice della Navigazione, della durata di 12 anni, relativamente all’area sita in Gela (CL), Contrada Piana del Signore, con riferimento al progetto denominato “Progetto offshore Ibleo – Campi Gas Argo e Cassiopea”, per il trasporto mediante una condotta sottomarina del gas proveniente dai campi offshore alla centrale di trattamento onshore ubicata all’interno del sito multisocietario di Gela, previa realizzazione delle opere prodromiche allo stesso, di cui al progetto allegato all’istanza». Chiunque ne abbia interesse può presentare le proprie osservazioni entro fine mese.
Non solo, Enimed ha chiuso l'accordo con Saipem, attraverso la stipula di un contratto per il trasporto e l’installazione di una gas pipeline che connetterà i quattro pozzi dei campi di Argo e Cassiopea alla costa gelese, per un valore di circa 300 milioni di euro. «Con una lunghezza di 60 km - si legge nel sito istituzionale della società ingegneristica - e una profondità massima di 660 metri, la gas pipeline di 14” sarà posata dal Castorone e dal Castoro 10, navi riconosciute come top di gamma nel panorama mondiale per la posa dei tubi. Inoltre, la Saipem 3000 installerà degli umbilicali che connetteranno i pozzi del giacimento alla piattaforma “Prezioso”.
Il progetto Cassiopea rappresenta un’infrastruttura strategica nel panorama energetico nazionale, recentemente colpito dal deteriorato scenario geo-politico, confermando Saipem tra i principali contractors in grado di supportare efficacemente i clienti e fornire soluzioni tangibili in risposta all’attuale crisi energetica». In passato totalmente detenuta da Eni, oggi Saipem vede come principali azionisti Eni Spa (31,19%) e Cdp Industria Spa (12,82%), oltre a Intesa San Paolo (3,42%). Cdp Industria Spa è la holding industriale di Cassa Depositi e Prestiti con partecipazioni non solo in Saipem, ma anche Fincantieri (oltre il 70%).
E’ oltremodo chiaro che la contemporanea chiusura anticipata delle legislature a Roma e Palermo non è assolutamente d’aiuto alla causa, ciò non può però in minima misura giustificare i continui ritardi e slittamenti denunciati dai sindacati. L’autorizzazione comunale, fanno sapere da Palazzo di città, sarebbe in dirittura d’arrivo, ma il condizionale è d’obbligo.