Si susseguono i tasselli delle collaborazioni tra Eni e le società di gestione degli aeroporti di Milano e Roma, nell’ambito dell’accordo strategico finalizzato a promuovere le iniziative di decarbonizzazione del settore aereo e accelerare il processo di transizione ecologica degli scali.
Per quanto riguarda Linate e Malpensa, l’intesa annunciata questo martedì (8 febbraio), prende le mosse da una collaborazione avviata nel dicembre scorso per il rifornimento ai voli privati di biocarburanti Saf (Sustenaible aviation fuel), ora estesa anche all’utilizzo per i voli commerciali, nonché per la fornitura di biocarburante idrogenato, Hvo (Hydrotreated vegetable oil), per la movimentazione dei mezzi a terra e un programma di sviluppo congiunto di servizi di smart mobility.
«Sea guarda al futuro – afferma il Ceo, Armando Brunini – con la consapevolezza che la ripartenza del settore aeroportuale passa da un’accelerazione sulla sostenibilità ambientale. Malgrado la crisi, tutti gli operatori del settore stanno investendo in tecnologie e progetti che rendano più veloce questo passaggio.
Sono convinto che il nostro settore debba guidare la transizione ecologica e a fronte di risultati concreti e misurabili possa meritare un quadro di policy di sostegno e di incentivo. Sea si sta impegnando sotto diversi fronti e l’accordo con Eni è particolarmente efficace perché permette di implementare progetti le cui ricadute positive saranno visibili».
«Con questa iniziativa – commenta il Direttore di Eni Green/Traditional Refining and Marketing, Umberto Carrara – Eni sviluppa ulteriormente il potenziale dei biocarburanti sostenibili per l’aviazione, che al momento sono l’unica soluzione immediatamente disponibile per decarbonizzare il settore.
Eni ha avviato da alcuni mesi la produzione di Saf, con una minima quota di oli alimentari esausti, ma prevede di sviluppare a breve l’Eni Biojet, esclusivamente da materiali di scarto o grassi animali, che potrà essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%. L’obiettivo è arrivare a produrre oltre 200mila tonnellate/anno entro il 2024 e almeno 500mila nel 2030».
Per quanto riguarda la collaborazione con la “Adr assistance”, società di gestione degli aeroporti romani, il 25 gennaio scorso è giunto a Fiumicino un carico di 5mila litri di puro Hvo, ossia biocarburante idrogenato. Un contributo ulteriore alla decarbonizzazione dei mezzi stradali in ambito aeroportuale. Il biocarburante idrogenato (Hvo) viene utilizzato nei mezzi della Adr assistance, per la movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità in ambito aeroportuale.
L’Hvo è un biocarburante di elevata qualità di origine vegetale e da scarti, prodotto attraverso la tecnologia proprietaria Ecofining nelle bioraffinerie Eni di Venezia e Gela. L’innovativa tecnologia Ecofining™, permette di ricavare biocarburanti di alta qualità da oli vegetali. Il processo consiste di due fasi: idrodeossigenazione e isomerizzazione. Nella prima viene trattata la carica di partenza con idrogeno per eliminare l’ossigeno e saturare i doppi legami, mentre nella seconda si “riordinano” le paraffine, per migliorare le proprietà a freddo del prodotto finale.
Il risultato, il sopracitato Hvo, di cui Eni è il secondo produttore in Europa, è un biocarburante con qualità superiori a quelli ottenuti con il metodo tradizionale, in termini di contenuto energetico, impurità e proprietà a freddo. Il 15% di questo biocarburante, va anche ad arricchire il carburante Eni Diesel+.
Grazie alla tecnologia di idrogenazione, infatti, vengono rimosse tutte le impurezze, quali ossigeno e zolfo e può essere utilizzato puro al 100%: Inoltre, l’Hvo possiede un numero di cetano elevato che permette un’ottima combustione, è privo di aromatici e poliaromatici e consente di abbattere le emissioni di Co2 (calcolate lungo tutto il ciclo di vita) tra il 60 e il 90% rispetto al carburante tradizionale, in funzione della tipologia di carica biogenica.
Inoltre, con l’avvio della lavorazione nella raffineria Eni a Livorno, tramite distillazione di bio-componenti prodotti nelle green refinery di Gela e Venezia, entro qualche mese si incrementerà la produzione di Saf. Le materie prime utilizzate saranno esclusivamente di scarto, oli vegetali esausti e grassi animali, pertanto il prodotto, denominato Eni Biojet, conterrà il 100% di componente biogenica e potrà essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%.
L’accordo tra Eni e Adr è già attivo per le forniture di Saf prodotti nella raffineria Eni di Taranto tramite processo di co-feeding, co-alimentando gli impianti convenzionali con quote allo 0,5% di oli alimentari usati e di frittura.