Siamo a metà giugno, ossia alle porte della stagione estiva.
Ci siamo così vicino che in meno di una settimana sarà ufficialmente estate anche secondo calendario, benché dalle nostre parti il clima caldo, come regolarmente accade, ha già suggerito di scendere a mare e tuffarsi. Non è affatto una novità, anzi. Eppure, come le temperature che si alzano, altrettanto puntuale in questo preciso periodo è il ritardo con cui si provvede a rendere decoroso e civile l'accesso e la mobilità nella tanta, bellissima, spiaggia libera a disposizione degli avventori, cittadini gelesi e non.
A ricordarlo è il consigliere comunale Salvatore Scerra, esponente di “Avanti Gela”, forza di minoranza nel civico consesso: «è un compito spiacevole, ma va fatto e per l’ennesima volta», mentre «come preventivabile, l’estate nella nostra calda terra ha già spiegato la sua dirompenza spingendoci tutti a trovare sereno ristoro nelle fresche acque del nostro Mediterraneo a pochi passi dalle nostre abitazioni». Un privilegio, lo definisce Scerra, che pochi al mondo possono vantare.
«Eppure, come da consuetudine, l’amministrazione Comunale – prosegue – nella persona del sindaco deve essere pubblicamente richiamata ai suoi doveri perché non è ancora partito il servizio di pulizia delle spiagge. Si parla tanto di resilienza negli ultimi tempi, la spinta che a livello mondiale deve stimolare le pubbliche iniziative per la ripresa economica che, in territori come il nostro, dovrebbe partire dal turismo».
Tali considerazioni portano il consigliere Totò Scerra a considerare il “turismo” come «una parola mortificata nella nostra città dalla disorganizzazione amministrativa. Il sole, il mare, la spiaggia, il lungomare per taluni fonte di arricchimento, economico e sociale, per noi emblema di criticità». E dall’opposizione Scerra chiede e si chiede: «ci si riempie la bocca in campagna elettorale con slogan del tipo “Gela meta turistica” ma, è questo il modo? Non occorre essere politici navigati o tecnici esperti per comprendere la manchevolezza di misure minime di dignità, figuriamoci tese al turismo. Maturo questa riflessione con grande dispiacere».
Si dichiara addirittura stanco, il consigliere comunale di “Avanti Gela” di ricordare che «occorre, almeno, una volta al giorno, la pulizia accurata della spiaggia, il posizionamento lungo tutto il litorale di un sufficiente numero di cestini idonei a garantire la raccolta differenziata ed il servizio di raccolta di tutto ciò che gli immancabili incivili lasciano in spiaggia».
Ecco allora affondare il coltello: «nei territori dove il turismo balneare – accusa Scerra – è considerato una risorsa, il servizio di pulizia e cura della spiaggia non è limitato al solo periodo estivo, ma viene effettuato anche d’inverno; qui, purtroppo, non avviene nemmeno nel periodo estivo in cui lo stesso risponde, anzitutto, a ragioni di igiene pubblica (altro che decoro e turismo). Sarebbe ora di cambiare cultura e sentirci “turisti a casa nostra”. Spesso sottovalutiamo il nostro potenziale per esaltare altre realtà, questo fa ancora più male, perché sono certo che potremmo essere invidiati da tante realtà, essere una metà quotata e attivare una nuova fonte di ricchezza economica in città. Basterebbe poco, e pare – conclude Scerra – sia impossibile».
Secca ed immediata è arrivata la risposta dell’assessore al ramo, Giuseppe Licata: «non poteva mancare anche quest'anno, puntuale come un orologio svizzero, chi punta il dito contro questa amministrazione per i ritardi nella pulizia delle spiagge».
A queste persone, l’assessore Licata si premurato, attraverso una nota inviata ai media, di fare sapere almeno un paio di cose importanti: «innanzitutto – ha dichiarato l’assessore comunale con delega al mare – voglio rassicurare tutti sul fatto che la pulizia degli arenili partirà già in settimana. Uno o al massimo due giorni, – ha quindi precisato – poi gli operatori della Tekra inizieranno a sistemare tutto, anche i nuovi cestini che abbiamo appena acquistato.
Chi ci accusa di immobilismo, evidentemente non sa che, rispetto al passato, sono cambiate le procedure, e che se prima era necessario avanzare una richiesta al Demanio Marittimo per avere un'autorizzazione, ora, ed è la seconda cosa che mi preme evidenziare, c'è un nuovo portale informatico. Ogni operazione richiede del tempo, ci sono state richieste delle integrazioni e le abbiamo fornite. Rientra tutto nel normale iter degli organi competenti e non c'è stato alcun ritardo, considerando che l'estate non è nemmeno ufficialmente iniziata. In ogni caso, gli uffici, sempre molto lungimiranti, quest'anno hanno avviato le procedure anche con anticipo rispetto al passato, proprio perché si sapeva che, a causa delle modifiche nel sistema, avrebbe potuto volerci più tempo del normale. Ma è stato già tutto risolto e al massimo entro 48 ore si entrerà a regime, 7 giorni su 7».
Dalla precisazione il passo verso l’invito a tutti, è davvero breve: «nell'augurare a tutti di trascorrere una serena estate, il mio appello – ha concluso Licata – è a tutti i cittadini, affinché ci aiutino a mantenere le spiagge pulite e decorose, non lasciando rifiuti di alcun tipo sull'arenile. Noi possiamo fare la nostra parte, ma senza la collaborazione della collettività non sarà mai abbastanza. La spiaggia è di tutti, è un bene comune e tutti abbiamo il diritto di goderne e il dovere di rispettarle».
Invero, ancor prima di un risvolto turistico, la vicenda in questione denota innanzitutto e manifestamente, una valenza emotiva tutta locale. Gela ha un rapporto simbiotico con il suo golfo ed i gelesi amano palesemente, per non dire quasi follemente, la stagione estiva. Lo dimostrano ogni anno invadendo letteralmente le spiagge, dal lungomare fino a Manfria. Ne consegue l'avvertire il problema in maniera sentita, già nei mesi antecedenti l'evento estivo, specie attraverso l'azione programmata di scuole, movimenti e club service, associazioni di volontariato e persino attraverso iniziative del tutto spontanee da parte dei cittadini, di tutte le fasce anagrafiche, anche se in particolare dei più giovani. Non è un caso che in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, di accesso e di mobilità nella spiaggia da parte dei disabili, il capogruppo di “Una buona idea”, il consigliere Davide Sincero, abbia fatto proprie alcune proposte della consulta giovanile, interrogando in merito l'amministrazione in una recente seduta di question-time del civico consesso.
Non è un caso che agli inizi del mese, studenti ed insegnanti dell'Istituto tecnico tecnologico “Emanuele Morselli”, coinvolti nel progetto “i guardiani della costa”, siano tornati a pulire la spiaggia nel tratto che va dalla foce a mare del torrente “Gattano” fino alla scogliera sotto “Montelungo”, con oltre 300 chili di rifiuti e resti di ogni genere. Un'iniziativa lodevole che mira a sensibilizzare la cittadinanza e le stesse istituzioni sovente sorde rispetto alla problematica della salvaguardia dell'intero ecosistema marino. Ma già a fine aprile, nella giornata “plastic free”, a Gela in tantissimi sono andati in spiaggia a rimuovere nelle intenzioni plastica e vetro, per poi raccogliere di tutto riempiendo un numero consistente di sacchi di ampie dimensioni. Ed ancora il mese prima, a marzo di quest'anno, cittadini e studenti, rispondendo ad un semplice appello social, si sono recati nella spiaggia di Macchitella, nel tratto tra il “lido” e le “villette”, ripulendolo da ciò che è stato battezzato sul web come “i rifiuti dell'inciviltà”. Il che è tutto dire.
D’altra parte, trasmettere riproduzioni di moto che scorrazzano sulla spiaggia, alimentando nell’immaginario fantasie di due ruote che fanno “enduro” tra le dune sabbiose, non è certo la migliore delle opzioni possibili in una logica di promozione turistica. Una “gaffe” evidente commessa nell’ambito di un progetto sponsorizzato (e finanziato) da Eni, con il patrocinio del Comune di Gela, ideato e fortemente voluto per la promozione culturale del patrimonio storico e naturale di questo territorio.