Gela torna zona rossa a partire da sabato 24 aprile fino a giovedì 5 maggio compreso.
Lo ha stabilito la Regione siciliana a seguito delle relazioni delle rispettive Asp, sentiti i sindaci interessati. Infatti con Gela, nuove zone rosse sono state stabilite anche per i comuni di Cattolica Eraclea nell'agrigentino e Randazzo nel catanese, mentre è stata prorogata fino al 28 aprile la zona rossa per il capoluogo regionale ed altri 22 comuni dell’ex provincia palermitana, unitamente ad Acquaviva Platani nel nisseno, Lampedusa e Linosa nell'agrigentino. Per il resto la Sicilia resta arancione, con l'obiettivo di diventare gialla entro l'estate.
«Una decisione inevitabile – ci chiarisce immediatamente il primo cittadino Lucio Greco – perché il provvedimento scatta in automatico quando si superano i 180 nuovi positivi in una settimana. Non un giorno prima, non un giorno dopo. Dispiace tantissimo ricominciare a parlare di divieti e chiusure proprio nel momento in cui, con l'estate che si avvicina, le attività riassaporano la speranza di una riapertura, ma questo è quello che succede quando si sottovaluta un pericolo e non si rispettano poche e semplici regole.
In tanti – aggiunge – chiedono i controlli, e posso assicurare che ci sono stati. Ma siamo circa 75mila e le forze dell'ordine non possono entrare dentro le case della gente per verificare che non ci siano assembramenti. Bisogna autodeterminarsi e distinguere quello che si può fare da quello che è meglio evitare. Restiamo in attesa – prosegue il sindaco – dell'ordinanza regionale che disciplina la zona rossa, che ci informa su come devono comportarsi le attività commerciali e imprenditoriali, e che ci conferma la chiusura delle scuole. Quest'ultimo passaggio, che noi auspichiamo anche alla luce del confronto di ieri con i dirigenti, lo ricordiamo, non è automatico. In molte regioni rosse le scuole sono rimaste aperte.
Per questo motivo, acquisiscono un'importanza ancora maggiore le raccomandazioni dell'Asp a differenziare gli orari di ingresso e di uscita dagli istituti scolastici e di raccomandare ai genitori la puntualità in entrambi i casi. Personalmente, come ho già avuto modo di dire, sono molto preoccupato e penso che questa seconda zona rossa sia una sconfitta per tutti. Ma sono sicuro che, se da questo momento torneremo ad isolarci e ad evitare di uscire qualora non sia strettamente necessario – conclude Greco – torneremo presto alla normalità».
Sulla base del nuovo “Decreto Riaperture”, le novità sulla zona rossa sono pochissime. Due in particolare. Premesso che rimangono sempre validi l'obbligo di indossare la mascherina, igienizzarsi bene e mantenere la distanza interpersonale, la prima novità è che ci si potrà spostare tra regioni, anche se zone rosse, grazie alla “certificazione verde” o “pass vaccinale”.
La certificazione verde si ottiene a completamento del ciclo vaccinale, ovvero se sei stato malato di covid e sei guarito, ovvero ancora se hai effettuato un test molecolare o rapido entro le 48 ore precedenti. La seconda novità riguarda l’istruzione, con le scuole che rimangono aperte anche in zona rossa, con lezioni di presenza che vanno assicurate nell’intervallo tra il 50% ed il 75%. Quindi, si torna scuola dal 26 aprile fino alla fine dell’anno in tutti gli ordini e gradi, dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole secondarie di primo e secondo grado, passando attraverso la primaria.
Per il resto rimangono applicabili le precedenti disposizioni rispetto a cui il nuovo decreto governativo non innova. Questo in assenza dell’ordinanza regionale invocata dal sindaco Lucio Greco. Ciò significa asporto consentito a tutti dalle 5 alle 18, con vendita consentita fino alle 22 a chi dispone di cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario.
Chiuse le attività commerciali al dettaglio, tranne quelle di generi alimentari, beni e servizi necessari ed essenziali (non sono pochi). Chiusi mercati, musei, cinema, centri culturali, circoli ricreativi. Aperte farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabacchi ed edicole.
Le aperture di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono autorizzate solo per attività riabilitative o terapeutiche. Consentiti i servizi per la persona, inclusi i parrucchieri. Permessa l'attività sportiva dalle 5 alle 22, in forma individuale e all'aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri. Coprifuoco dalle 22 alle 5 tranne che per esigenze lavorative, di salute e necessità. Visita consentita al massimo a due persone, con minori e diversamente abili conviventi al seguito.
Va ricordato, infine, che non è stata revocata e quindi rimane in vigore l’ordinanza sindacale anti movida ed assembramenti.