Appalti rifiuti, d’ora in poi per i lavoratori si attingerà da un bacino, come per l’indotto Eni

Appalti rifiuti, d’ora in poi per i lavoratori si attingerà da un bacino, come per l’indotto Eni

Si è finalmente conclusa, con esito favorevole, la lunga e complessa vertenza degli ex lavoratori Tekra, i quali da tempo - si legge nella nota diramata da palazzo di città - chiedevano la creazione di un bacino dal quale le ditte che in futuro arriveranno in città per gestire il servizio ambientale e di raccolta dei rifiuti, dovranno attingere per assumere personale.

La soddisfazione per il risultato raggiunto, e per nulla scontato fino alla fine, è stata espressa dal sindaco di Gela, Lucio Greco.

«E’ stata una vertenza complessa, con giornate convulse e parecchio sentite da parte dei lavoratori che hanno messo in atto proteste forti – ha commentato il primo cittadino – ma, dopo un articolato lavoro di mediazione, abbiamo raggiunto l'importante risultato di ieri sera, con la formalizzazione del verbale di accordo e la ratifica della costituzione del bacino degli operatori ecologici a livello locale. Risultato raggiunto grazie alla collaborazione di tutti, e che consentirà, in maniera legittima e trasparente, una selezione di personale che dovrà necessariamente passare attraverso criteri oggettivi. Abbiamo scritto, quindi, la parola fine alle raccomandazioni e al clientelismo nelle assunzioni. Questa, quindi, è non è solo la vittoria degli ex Tekra, - ha concluso Greco – che non subiranno più discriminazioni, ma anche e soprattutto della legalità, delle Istituzioni e dei sindacati. Non ci sono lavoratori di serie A e altri di serie B. Vanno rispettati tutti».

Alla riunione con il sindaco hanno partecipato le sigle sindacali di Cgil (Nicola Cannizzo), Ugl (Andrea Alario e Orazio Caiola), Filas (Massimo Scaglione e Vincenzo Cassarà), Cisl (Rocco Campanaro) ed Usb (Luigi Vullo e Luca Faraci) che hanno siglato l'accordo, unitamente all’amministrazione comunale, suscettibile di essere sottoposto anche alla firma della Tekra S.r.l., gestore attualmente in proroga del servizio. I sindacati hanno obiettato che la lista di lavoratori trasmessa dalla Tekra, comprende solo i lavoratori che hanno operato con contratto di lavoro a termine per conto della stessa. Dalla lista, quindi, sono rimasti esclusi coloro che hanno operato presso il cantiere di Gela per conto di agenzie interinali. A questo punto, in particolare, i rappresentanti di Ugl e Cgil hanno chiesto di integrare la predetta lista anche con i nominativi dei predetti lavoratori e ciò al fine di evitare discriminazioni e future contestazioni. 

Ribadita la necessità di definire e formalizzare il bacino già nel corso della riunione, così da poter inserire la “clausola sociale” nella prossima gara d’appalto annuale e/o nelle prossime gare d’appalto, unitamente alla necessità di estendere tale bacino anche all’azienda Tekra srl, si è deciso di adottare come criterio temporale entro il quale individuare i nominativi da inserire all’interno del bacino, tutti i lavoratori che hanno operato sul cantiere di Gela a partire dal 01.05.2014 sino al 31.12.2019, integrando come sopra anticipato ai lavoratori impiegati dalla Tekra, anche quelli che hanno operato per conto di agenzie interinali. L'esigenza di sottoporre l'accordo sul bacino anche alla firma dell’azienda Tekra srl., è quella di rendere il bacino vincolante da subito, nell’ipotesi di assunzioni immediate.

L’accordo raggiunto, inoltre, costituirà la base giuridica affinché il Rup incaricato possa inserire nella prossima gara ponte e/o nelle prossime gare da espletare apposita clausola sociale con obbligo esplicito di assumere il personale inserito all’interno del costituendo bacino e secondo i criteri di Gela. Le sigle sindacali hanno inoltre chiesto di costituire una commissione di garanzia incaricata di vigilare sulla effettiva e regolare applicazione del presente bacino. La commissione sarà composta da un rappresentante/delegato per ogni sigla sindacale presente all’interno del cantiere.

Felice del risultato anche Luca Faraci, rappresentante sindacale dell'Usb e, per diversi mesi, voce dei lavoratori: «abbiamo creato e formalizzato il bacino dei lavoratori, realizzandolo – ha sottolineato il segretario provinciale Usb – con criteri di legge messi nero su bianco sul verbale, al termine di una lotta davvero problematica. Fino all'ultimo ci sono state divergenze e disaccordi, ma ora questi lavoratori saranno tutelati e privilegiati nelle future assunzioni. Un personale ringraziamento va al sindaco Lucio Greco, a tutta l'amministrazione comunale, per l'attenzione e la sensibilità mostrate, nonché alle altre sigle sindacali ed in particolare a chi è stato costantemente al mio fianco in seno all'Usb, in qualità di Rsa di cantiere, Luigi Vullo. Consapevoli dell'importanza dell'istituzione di questo bacino, speriamo ora che anche gli altri comuni dell'ambito seguano l'esempio di Gela per dire basta ad assunzioni arbitrarie, corsie preferenziali e favoritismi».

La vertenza nasce all’inizio di quest’anno, allorché la Tekra decideva di non rinnovare il contratto semestrale di questi lavoratori. Il sindacato Usb inaugurò un percorso di richiesta di prelazione (precedenza) che cautelasse questi lavoratori in caso di future assunzioni. Verso la fine di gennaio ci fu già un primo incontro in prefettura. Seguirono varie manifestazioni con incontri al comune ed in prefettura, per poter trovare una soluzione bonaria e dare spazio a questi lavoratori anche tramite contratti a termine e part-time.

Dopo varie discussioni e confronti si fece largo l’idea, promossa dall’Usb, di realizzare un bacino, un po' come per l’indotto eni) al fine di far nuovamente lavorare queste persone. «Abbiamo iniziato da soli questa dura battaglia – ha ricordato Faraci – con momenti molto pesanti ed andando incontro sovente ad ostacoli che sembravano insormontabili. Siamo stati richiamati inizialmente da tutti perché, ci dicevano, chiedevamo l'impossibile. Ma perseveranti e propositivi siamo andati fino in fondo portando la vertenza anche in sede nazionale e regionale come sindacato». 

Nei successivi incontri sia in comune che in videoconferenza, grazie anche al prefetto, inizia a prendere forma una possibilità del bacino e la necessità di coinvolgere gli altri sindacati affinché possa diventare realtà. Il sindaco di Gela comincia a prendere sul serio la possibilità del bacino e chiede un incontro con tutte le sigle sindacali esistenti nel cantiere di Gela affinché si possa valutare e realizzare il suddetto bacino. Emergono divergenze e punti di riflessione diversi, si susseguono diversi dibattiti allo scopo di trovare una linea condivisa per tutte le sigle. Si fa richiesta di poter istituire un bacino a livello territoriale con l'accordo di tutte le sigle sindacali e si arriva all'incontro del 23 luglio 2020 in cui i termini principali dell’accordo, vengono sottoscritti dalle parti. Il verbale venne trasmesso giorni dopo alla prefettura in attesa di una risposta/ratifica istituzionale.

Ma tale risposta tardava ad arrivare quasi come a far morire la questione secondo la percezione dei lavoratori: «è stato il momento più difficile e delicato – ci racconta Faraci – perché i sindacati perdevano credibilità ed i lavoratori arrivarono a protestare anche in maniera esasperata. Ma anche in questi momenti siamo stati vicini come sigla sindacale ai lavoratori ed abbiamo continuato a credere alla soluzione del bacino, nonostante fossimo denigrati anche da alcuni colleghi per la nostra – a loro dire – sconclusionata tenacia e testardaggine. Ma alla fine, il bacino si è fatto e su base territoriale (solo Gela) proprio come volevamo noi».