Ci saranno dei lettori che si chiederanno come mai il direttore del giornale abbia deciso di riservare la prima pagina dell’ultimo numero dell’anno
– nella stessa settimana in cui potrebbero cambiare i destini della città (la mozione di sfiducia contro il sindaco in discussione venerdì mattina), e con tanti argomenti, anche molto seri, in cui si dibatte il territorio – al giovane musicista Alberto Ferro, uno dei nuovi figli migliori di Gela, di cui è diventato ambasciatore nel mondo.
La scelta è stata di cuore, di passione, di speranza, in una città dove le cose buone avvengono di rado. E Alberto Ferro, che porta in giro per il mondo il buon nome della sua città, della Sicilia e dell’Italia, si è prestato, senza indugi, a rendere più semplice e giustificata, sia la scelta di aprire il giornale con una sua grande foto – a scapito della politica – sia ad eleggerlo, motu proprio, “Personaggio gelese dell’anno”. E poi c’è la grande passione di chi scrive per la musica, e per il pianoforte in particolare.
Abbiamo aspettato che tornasse dalla sua ultima esibizione dell’anno, a Salerno, a coronamento di un’annata ricca di successi, conseguiti anche a livello internazionale, come l’ultimo a Bonn, ex capitale della Germania federale, il 9 dicembre scorso, quando e dove ha sbaragliato un’agguerrita concorrenza proveniente da mezzo mondo, dal Brasile alla Corea del Sud, dal Regno Unito alla Cina, al Giappone.
Alberto Ferro suona con la testa e con l’anima, non solo con le mani. Ha 21 anni ed è stato avviato sin da piccolo allo studio del pianoforte dalla madre Marisa, diplomata anch’essa dello stesso strumento.
«La sua figura – puntualizza Alberto – ha influito tanto nei primi anni della mia vita, facendomi ascoltare tanti brani classica e facendomi “giocare” con il pianoforte e la musica».
E lui, poi, ha fatto il resto negli anni che lo avvicinano alla maturazione artistica e musicale.
Il 2017 è stato per lui un anno ricchissimo di concerti e partecipazioni a concorsi pianistici. Ripercorriamoli.
A gennaio debutta al Teatro Malibran di Venezia con l’Orchestra Filarmonica della Fenice, interpretando il Concerto per pianoforte e orchestra “Canti della stagione alta” del compositore italiano Ildebrando Pizzetti, un successo di pubblico e critica.
A febbraio, debutto nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano per la prestigiosa Società dei Concerti di Milano, un recital che ha registrato il tutto esaurito, pubblico colto e molto interessato. Nello stesso mese ha iniziato la tournée in Belgio, durata tutto l’anno, grazie alla Bpb Paribas Fortis che lo ha ingaggiato, consentendogli di registrare il suo primo cd con brani estratti dal Concorso Regina Elisabetta di Bruxelles, svolto l’anno prima. Ancora a febbraio si è esibito nella prestigiosa Herkulessaal a Monaco di Baviera, eseguendo il Concerto per pianoforte, tromba e orchestra d’archi di Shostakovich, con la Kammerphilharmonie dacapo München diretta da Franz Schottky.
A marzo ha suonato alla Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale al cospetto del Presidente della Repubblica e di un folto pubblico. Il concerto è stato trasmesso in diretta su Rai Radio 3. Un’emozione indescrivibile per Alberto quando il Presidente Mattarella si è alzato per ringraziarlo personalmente. «Questa è una data – tiene a sottolineare Alberto – che resterà sempre nel mio cuore».
Segue la tournée in Belgio per la Bnp Paribas Fortis, e debutta anche al Teatro “Vittorio Emanuele” di Messina, eseguendo il Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 K. 467.
Ad aprile, concerti in Sicilia, presso il Palazzo Spadaro di Scicli e l’Istituto superiore di Studi musicali “Vincenzo Bellini” di Catania.
A maggio, con il Cidim, Comitato nazionale italiano Musica, ha realizzato la produzione di un cd per l'etichetta Suonare records, allegato alla rivista nazionale Suonare News.
A giugno ha eseguito a Mosca, presso la Casa dei Sindacati (Sala delle Colonne) il monumentale Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Sergei Rachmaninov con la Kaluga Symphony Orchestra diretta dal suo Maestro Epifanio Comis.
Ritorna in Alto-Adige dopo il “Busoni” per un recital al Castello Englaro. Il 21 giugno riceve per la seconda volta consecutiva la Medaglia della Camera dei Deputati, conferitagli dalla Presidente Laura Boldrini, in occasione della Festa Europea della Musica, “come riconoscimento del talento artistico,e per i successi riportati nel corso degli ultimi anni in prestigiose competizioni pianistiche internazionali”.
A luglio, concerti in Italia e in Turchia.
Ad agosto partecipa al Concorso Internazionale Pianistico “Clara Haskil” di Vevey (Svizzera) dove si aggiudica il premio come finalista e il premio Children's Corner. Un risultato prestigioso in quanto unico italiano in gara.
A settembre, mese di concerti in importanti festival musicali, in particolare quelli di Firenze per gli Amici della Musica e Locarno, in Svizzera, per le Settimane Musicali di Ascona.
A ottobre, concerti della tournée belga e debutto in Piemonte.
A novembre, concerti in Italia e all’estero, recital solistici e in Musica da Camera con il famoso violinista russo Andrey Baranov (vincitore del Concorso “Regina Elisabetta” nel 2012) e con il virtuoso violinista campano Gennaro Cardaropoli, con il quale ha suonato nuovamente alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano per la Società dei Concerti.
A dicembre ha partecipato al già citato Concorso Telekom Beethoven di Bonn, 1° classificato e altri tre premi speciali. Nei giorni scorsi, debutto in Campania, presso il Teatro Verdi di Salerno.
Un anno di fatiche e di successi che fanno di Alberto l’artista italiano forse più impegnato di tutto il panorama nazionale. Lavoro, studio, divulgazione della musica colta.
I successi di Alberto svolgono anche una funzione sociale, perché è l’esempio di un giovane, figlio di famiglia di ceto medio, a sfondare in un mondo dove educazione, disciplina e sacrificio occupano i primi posti nell’elenco delle priorità. Lui è quindi l’esempio per tanti giovani in cerca di una identità professionale, di una realizzazione in una società che ancora, purtroppo, guarda i falsi miti.
Alberto, dopo la maturità classica, ha conseguito il diploma in pianoforte col vecchio ordinamento (10 anni di studi). Dopo un’interruzione di due anni ha ripreso l’anno scorso con il biennio di II livello, per ottenere la laurea specialistica in Discipline musicali. Ora sta frequentando il II anno. dovrebbe laurearsi l’anno prossimo.
Alberto è un giovane che ha anche lo sport tra le sue passioni: tennis e calcio, ma quello siciliano, tiene a precisare (“Tifo per tutti, dal Palermo in B, al Gela in serie D”).
Credo che riconoscerlo come “Personaggio gelese dell’Anno” sia un atto dovuto, con il rammarico di non vedere al momento attorno a questo fenomeno della natura le giuste attenzioni da parte della nostra classe dirigente.
Alberto Ferro, nel suo genere, può diventare per Gela il Francesco Cafiso di Vittoria, ed anche più. Lì hanno saputo creare attorno al personaggio cittadino di maggiore eccellenza artistica tutta una rete virtuosa in cui vengono sviluppate e prodotte ogni anno consistenti ricadute culturali ed economiche. Ci rendiamo conto che un talento come Alberto Ferro non può più considerarsi un patrimonio solo gelese. Un artista lo è al di là di ogni confine.
Giorni fa a Catania il sindaco Bianco lo ha voluto premiare per l’exploit di Bonn. Gela ancora non lo ha fatto.
Nella sua città Alberto merita tutte le attenzioni possibili.