Giorno della Memoria - Al "Verga" incontri con l'Autore: Ugo Foà e il suo libro "Il bambino che non poteva andare a scuola"

Giorno della Memoria - Al "Verga" incontri con l'Autore: Ugo Foà e il suo libro "Il bambino che non poteva andare a scuola"

Proseguono le iniziative per il Giorno della Memoria organizzate dall’Istituto Comprensivo “Giovanni Verga” diretto dalla dirigente Viviana Aldisio. Dopo l’incontro con Antonio Ferrara, autore del libro ”la Corsa Giusta” destinato alle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado, martedì 2 febbraio alle ore 10.00 si terrà la presentazione del libro di Ugo Foà “Il bambino che non poteva andare a scuola” storia della mia infanzia durante le leggi razziali in Italia.

L’incontro è destinato agli alunni delle classi quinte della scuola primaria e delle classi prime della scuola secondaria di primo grado. Ugo Foà, oggi ha 93 anni, ma quando vengono promulgate le leggi razziali, nel 1938, Ugo ha solo 10 anni, sta per iscriversi alle scuole medie. Ma all'inizio di settembre, prima che ricominci l'anno scolastico, sua madre gli comunica che, in quanto ebreo, non potrà tornare tra i banchi di scuola. Ugo e i suoi quattro fratelli, e tutti gli ebrei in Italia, non potranno fare sport, lavorare negli uffici pubblici, avere una radio in casa, farsi aiutare da una tata “di razza ariana”, e via via molti provvedimenti che mirano a estrometterli dalla vita sociale, economica e politica del Paese. Il padre di Ugo lavora in Eritrea, manda il denaro per il sostentamento della famiglia rimasta a Napoli; e lì Ugo vivrà i bombardamenti, la fame, gli stenti della guerra, e poi con le Quattro giornate di Napoli, finalmente, l'arrivo degli Alleati e la Liberazione.

Per quarant'anni Ugo non ha raccontato questa storia. Poi ha capito che aveva il dovere di testimoniare, soprattutto davanti ai giovani. Adesso gira instancabile le scuole di tutta Italia e racconta la sua vicenda: è la vita di un bambino durante la guerra, un bambino che non può andare a scuola, che quando dà gli esami da privatista deve sedere all'ultimo banco. È il racconto festoso della Liberazione, e quello tragico dei parenti e degli amici deportati. È la storia di un uomo che deciderà di andare ad Auschwitz soltanto nel 2005 e lì, davanti al binario che conduceva ai forni crematori, non potrà fare a meno di inginocchiarsi e dire una preghiera.

Continua così il ciclo di incontri nell’ambito del potenziamento delle abilità linguistiche inserite nel Piano dell’offerta formativa dell’Istituto che vanta la realizzazione del primo “salone del Libro” nel nostro territorio, ancora una volta quindi, La parola ai Libri. Porterà un saluto la dirigente scolastica Viviana Aldisio. La presentazione potrà essere seguita online su piattaforma Meet.