La sanità pubblica efficiente è il cartello d'ingresso della civiltà, non è solo un diritto di ogni cittadino, ma dovrebbe essere il nobile obiettivo politico al quale tutte le forze partitiche dovrebbero tendere e rappresenta, quindi, un obiettivo irrinunciabile.
Scelgo di socializzare questa breve premessa per affermare, con responsabilità e contezza, che siamo di fronte ad un assurdo, l'ennesimo per Gela e per i gelesi, ossia avere un ospedale grande che purtroppo non è un Grande ospedale malgrado medici eccellenti che dirigono reparti che curano patologie delicate per le quali basta un ritardo per far morire il cittadino/degente. Non è il caso di fare l'elenco ma veramente ci sono medici e infermieri dall'alta professionalità e credo che ora l'attenzione vada posta su chi è nominato alla direzione generale dell'ospedale.
Perché lo affermo? I primari non hanno il potere di decidere la chiusura dei reparti e la relativa tempistica che porta alla riapertura degli stessi, ne consegue che, come consigliere comunale e con l’auspicio di trovare la convergenza dell’intero organo consiliare, chiedo al Sindaco di convocare il Direttore Sanitario dell'Ospedale Vittorio Emanuele di Gela, un ospedale che va sempre più indietro!
La pandemia ha chiuso i reparti, l'uscita dalla pandemia determina che la struttura ospedaliera scelta per ospitare e curare i pazienti affetti da Covid-19 sarà il Sant’Elia di Caltanissetta, quindi non si capisce perché il nostro nosocomio Vittorio Emanuele di Gela continui ad avere tanti reparti chiusi con liste di attesa in aumento, preoccupazione per i degenti, rischio di sovraffollamento di altre strutture. La domanda è semplice e diretta: a Gela perché non si riapre? Esiste la possibilità della zona grigia, come avviene in altri ospedali, ossia una sorta di “centrale di garanzia”
Paola Giudice (consigliere comunale Indipendente di Sinistra)