Il mio Sessantotto/50 anni dopo la rivoluzione mai compiuta

Il mio Sessantotto/50 anni dopo la rivoluzione mai compiuta

Quando chiesi a Federico Hoefer di scriverci un articolo sul “suo” Sessantotto mi diede subito la disponibilità, e la consegna non si fece attendere.

Già questo lo distingueva dagli altri. Stava ancora bene, o almeno così sembrava. Il pezzo infatti gli fu chiesto per strada due-tre mesi fa. Non ha fatto in tempo a vederlo pubblicato.
Per rispetto apriamo con il suo questa ampia finestra di sei interventi su una rivoluzione culturale i cui effetti non sono stati compiutamente percepiti.

E’ passato mezzo secolo e sembra appena ieri. Il 1968 , comunque lo si voglia definire, non si può considerare solo una arida data. E se ne discute ancora.

Ripercorriamo quegli anni con i contributi – a seguire – di Silvana Grasso, Totò Parlagreco, Nuccio Mulè, Aldo Scibona e Franco Lauria. A tutti abbiamo chiesto di raccontare cinquant’anni dopo come e dove hanno vissuto il proprio ‘68. Lo hanno fatto giornali e gruppi editoriali italiani e stranieri. Noi ci proviamo nel nostro piccolo, giusto per lasciare traccia rievocativa di un fenomeno che ha cambiato il costume.