Si è tornati a parlare e a decantare la Poesia venerdì 6 aprile scorso al circolo Auser-Insieme di Gela, dopo la positiva esperienza nel novembre scorso con il recital al quale hanno partecipato gli estimatori della nostra città.
Infatti tra le tante attività proposte ai soci dal presidente Giuseppe Incardona c’è stata la presentazione di “Solchi d’inchiostro”, libro di Filippo Minacapilli, ex insegnante di filosofia di Aidone con il pallino per la poesia. Questa è la sua terza pubblicazione, dopo Magia di luce in versi del 2013 e riflessi d’acqua nel 2016.
Attivo uomo di cultura, nel 2013 ha vinto il premio internazionale Tre gocce d’inchiostro per un aforisma, è stato inoltre docente di scienze umane, giudice onorario al tribunale dei minori di Caltanissetta. Alcuni suoi versi sono stati pubblicati in raccolte antologiche.
A presentare la serata Maria Grazia Fasciana, autrice di romanzi e versi, appassionata di poesia. A recitare alcune liriche tratte dalla raccolta di Minacapilli, Giusy Di Prima, la stessa Mariagrazia Fasciana e Gaetano Collorà. Quest’ultimo ne ha curato anche l’accompagnamento musicale con la chitarra, creando melodie ad hoc per ogni poesia.
Un pubblico numeroso ed attento ha ascoltato con interesse e partecipazione emotiva il recital. Sono emersi gli elementi essenziali della raccolta: l’amore, la donna, il sogno ma anche altri sentimenti che hanno segnato l’anima dell’autore: la sofferenza, la solitudine, l’infelicità, la passione per l’arte, per la bellezza e per la vita. Versi nati dalla quotidianità, scritti con un linguaggio semplice, chiaro ed immediato.
Mariagrazia Fasciana l’ha definita un piccolo romanzo, un inno d’amore dedicato ad una donna presente nei sogni del poeta. I “Solchi d’inchiostro” per Minacapilli sono quelli della sua anima, dove – come dice lui stesso – «lei vola libera come un gabbiano e canta sottovoce struggenti melodie, volteggia come piuma e come un refolo di vento sfiora l’anima, in un mondo di emozioni mai sopite dove anche la pioggia è luce. Il sogno è il luogo dove l’anima si immerge sicura, svettando prepotente il fascino della vita».
«Lei, la donna, è l’oggetto d’amore che il poeta implora – ha detto Maria Grazia Fasciana nel commentare i versi di Minacapelli – anche quando aspira ad una rinascita, quando si sente sconsolato e chiuso in se stesso. L’amore da lui invocato bussa alla sua anima e diventa il suo verso notturno, il canto dell’universo».
Tra le poesie recitate Primavera, Alla libertà, Ti desidero, Senza confini, Non temere, Aspettarti, nelle quali la donna che ne è protagonista, da sogno diventa reale.
«Leggendo le poesie di questa raccolta – ha commentato la Fasciana – sembra che la donna amata non corrisponda gli stessi sentimenti, non parli il medesimo linguaggio del poeta. Lei stenta a svelare la sua anima e lui la implora. Continua a disattendere le richieste del suo spasimante ed egli comincia a realizzare che il suo desiderio di vederla non si esaudirà, ma non desiste». Le altre poesie recitate sono state: Ali di farfalla, La mia poesia, L’anima è musica, Alla libertà.
Il pubblico alla fine ha rivolto alcune domande all’autore sulla sua modalità di scrittura ed ispirazione.