Se esiste pure un’archeologia del cinema che vede studiosi e storici della “Settima Arte” lavorare alla ricerca di un film perduto, a volte tentando il recupero anche di pochi fotogrammi, allora non possiamo sottacere quante illustri figure abbiamo avuto in Italia dedite appunto al riportare in luce, proprio come gli archeologi, pellicole, cineprese, proiettori, foto e documenti sulle origini della cinematografia.
E fra i molti si è certo distinto il prof. Aldo Bernardini (nella foto), storico e critico cinematografico, insignito di prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali come il Premio “Flaiano” e il Premio “Jean Mitry”, ed ancora presidente fondatore dell’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema.
Morto lo scorso 4 agosto a 82 anni a Vicenza, città che gli aveva dato i natali nel 1935, Bernardini ha trascorso tutta la sua vita nel raccontare il grande schermo e i suoi protagonisti, ma anche a ricostruire “pezzi di cinema” di cui si erano perdute le tracce. Topo da cineteca ma pure stretto collaboratore di musei, università e accademie, il suo lavoro metodico si è espresso attraverso la scrittura di decine e decine di volumi sulla storia del Cinema italiano dalle origini ai nostri giorni. Una imponente opera saggistica che non trova eguali in altri studiosi e ricercatori della “Settima Arte”, e che gli ha dato grande notorietà anche nel resto d'Europa.
Personalmente, sono legato a Bernardini, per via di una recensione che lui fece al film Lèmuri, il bacio di Lilith, accostando quel mio lungometraggio ad alcuni capolavori della cinematografia mondiale, parlo di grandi classici come Nosferatu, la Passione di Giovanna d’Arco o ancora Metropolis. Un giudizio critico da chiudere in una bacheca o ben incorniciare, perché penso che chiunque regista amerebbe essere posto nell'ombra di Murnau, Dreyer o Lang.
Uno degli ultimi importanti saggi di Bernardini è stato il volume Cinema muto italiano, protagonisti, pubblicato nel 2018 dalla Cineteca del Comune di Bologna; la prima e più completa antologia mai scritta su tutte le figure attoriali e registiche che contribuirono a fare grande nel mondo la nostra cinematografia, negli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale, e poi nell'immediato dopoguerra.