La storia ci dirà se questo 2022, dopo il girone infernale della pandemia, sarà ricordato come un altro anno difficile ma di transizione, oppure come l'inizio della fine di tutto, l'ultimo atto della commedia umana.
Certo è che la guerra in Ucraina che oggi pone il pianeta sul baratro del nulla non ci lascia dormire sonni tranquilli. Ma comunque andrà, è già certo che con la morte della regina Elisabetta II un'epoca è finita per sempre. Così, davanti alla perdita di questa grande figura, scomparsa l'8 settembre nel castello scozzese di Balmoral a 96 anni, il mondo intero per un momento si è fermato sgomento e smarrito. Sì, perché la regina Elisabetta non è stata solo la sovrana del Regno Unito e del Commonwealth, ma nell'immaginario collettivo è stata la regina di tutti, anche di coloro che non hanno mai amato la Monarchia.
Donna di potere, saggia e risoluta, ma anche sposa fedele e innamorata del principe consorte Filippo di Edimburgo e madre di 4 figli che qualche dispiacere pure glielo hanno dato. Elisabetta è stata anche donna di fede certosina, animata da un sentire profondo, di una consapevolezza che l'ha condotta a credere che tutto quanto le sia accaduto nella sua quasi secolare esistenza sia successo veramente perché Dio lo ha voluto.
D' altronde, lei da Capo della Chiesa anglicana si è sempre preoccupata di mantenere eccellenti rapporti anche con la Chiesa cattolica, mostrando stima e rispetto per i papi che si sono avvicendati sul Soglio di Pietro durante il suo lungo regno. Memorabile in tal senso e colma di divertenti aneddoti la sua prima visita fatta in Vaticano a Giovanni XXIII nel 1961.
Il regno di Elisabetta II, nata a Londra il 21 aprile del 1926 e appartenente alla famiglia reale dei Windsor, è durato 70 anni e 214 giorni, e nella storia delle dinastie monarchiche ella è seconda solo a Luigi XIV, il re Sole che resse il trono di Francia per 72 anni e 110 giorni. Andando poi a ritroso nel tempo incontriamo un altro sovrano entrato nel Mito. Parliamo di Ramses II, il faraone della XIX Dinastia, colui che secondo le Sacre Scritture si scontrò con Mosè e visse le sette piaghe d'Egitto. Ramesse fu re per 66 anni. .
Appassionata di musica (classica, jazz o rock non faceva differenza), fu amante anche del cinema, del teatro, dello sport, le piacevano i cavalli e naturalmente i suoi adorati cagnolini corgi. .
La sovrana fu attentissima anche al valore dei media e quindi della comunicazione in tutte le sue forme. Non a caso nel dicembre del 1957 augurò il buon Natale agli inglesi dalla radio, e quello divenne un appuntamento atteso, una tradizione durata sino ad oggi. Icona pop si è scritto, ma questo sarebbe restrittivo per Elisabetta II.
In verità la regina è stata quasi una “effigie sacra”, oltre le bandiere e le ideologie, i colori e le religioni; e per questo anche una presenza rassicurante, capace di navigare momenti di pace e prosperità, ma anche stagioni di rivoluzioni e conflitti.
Fu ella a firmare nel 1982 la dichiarazione di guerra all'Argentina per la riconquista delle Falkland, ribadendo quella determinazione mostrata già da adolescente quando sotto le bombe della Germania nazista disse che nessuno della famiglia reale avrebbe abbandonato Londra. Il destino poi volle che il suo primo governo da regina fosse guidato da Winston Churchill, l'uomo che aveva sconfitto Hitler.
Elisabetta II ha dunque attraversato 2 secoli da protagonista. Ha conosciuto 14 presidenti degli Stati Uniti, e dato incarico a 15 primi ministri, l'ultimo appena pochi giorni prima della morte, conferito alla nuova premier Liz Truss.
Fu incoronata imperatrice di un impero già prossimo alla dissoluzione, ma ella da quel trono non è mai scesa ridimensionata o sconfitta. La sua stessa uscita di scena è stata trionfale, L'abbiano onorata e pianta sin dal diffondersi della notizia della scomparsa, e poi durante il suo ultimo lungo, lunghissimo viaggio che dalla Scozia l'ha ricondotta in Inghilterra per ricevere l' ultimo tributo dal suo popolo e dai grandi della terra.
Adesso sul trono abbiamo Carlo III, il primogenito di Elisabetta, che ha ereditato questo difficile ruolo con molti handicap: il primo quello di non avere la tempra e il carisma della madre, il secondo quello di essere con i suoi 73 il sovrano più anziano della storia d'Inghilterra.
Un aneddoto prima di sigillare questo nostro “piccolo saluto” alla grande regina defunta. Un episodio narrato da Richard Winston, che per oltre un decennio fu segretario di Elisabetta II, e che raccontò come nel 1988 la sovrana volle fare un picnic proprio a Balmoral, consumato il quale ella gli disse: “Ora io lavo i piatti, tu li asciughi”.