Si sono concluse questo venerdì Le giornate della legalità – gocce di civiltà, manifestazione organizzata dal IV Circolo di Gela “Luigi Capuana”, diretto da Agata Gueli, quest’anno arrivata alla 9ª edizione.
Un ricco programma, 5 giornate di incontri, laboratori, testimonianze e riflessioni sui temi della legalità.
L’iniziativa ha preso il via lunedì 23 maggio, nel trentennale dell’attentato in cui perse la vita il giudice Giovanni Falcone, con i percorsi di sensibilizzazione ecologica a cura delle classi quarte, guidate da esperti e responsabili della forestale del distaccamento di Caltanissetta Antonio Benedetto Lupo, Giovanni Speziale e con Giuseppe Marazzotta presidente del wwf Sicilia.
Le giornate seguenti hanno visto gli scolari impegnati in laboratori artistico-pittorici in collaborazione con gli alunni dell’istituto Majorana, indirizzo Arti figurative, dal titolo “Coloriamo la legalità” e la presentazione del libro Interventi comportamentali di Sonia Madonia e la drammatizzazione di alcuni passi tratti da un libro di Giuseppe Raffa, a cura degli alunni delle classi quinte (D,E,F).
La mattinata di giovedì è stata dedicata alle testimonianze di quanti, gelesi e non, nel corso di questi anni, hanno subito intimidazioni e minacce dalla mafia, culminate purtroppo nelle uccisioni di familiari che non si sono piegati, o che loro malgrado, sono rimasti coinvolti negli ingranaggi perversi della malavita. Hanno parlato Eugenio Di Francesco di Riesi, Franca Evangelista, moglie del commerciante di Gela Gaetano Giordano, ucciso nel 1992 per essersi rifiutato di pagare il pizzo, Emilio Tallarita, il cui padre Giuseppe venne ucciso 30 anni fa per essersi permesso di rimproverare un ragazzo che con il suo gregge di pecore sconfinava nel suo terreno, Angelo Legname che ha ricostruito la vicenda del figlio Giuseppe, ucciso a 18 anni, l’imprenditore niscemese Salvatore Di Trio ed infine Renzo Caponnetti, presidente dell’associazione antiracket. Tutti concordi nel ribadire l’importanza di difendere la verità e la libertà.
A coordinare gli interventi il giornalista Andrea Cassisi.
“Rispettiamo il mare” è stata l’iniziativa che ha chiuso le 5 giornate, con un incontro a lungomare preso la Capitaneria di porto per gli alunni delle classi terze.
Hanno collaborato alla riuscita della manifestazione le insegnanti Stefania Ventura, Maria Teresa Butera, Enza Zirbi, Carla Marù e la prof.ssa del Majorana Serena Marino.
E’ importante che i ragazzi sin dalle scuole elementari siano educati al tema della legalità, che vengano messi in guardia sui pericoli a cui possono andare incontro. Perché oggi la mafia non è più quella di una volta, “della coppola e dei pastori” come qualcuno degli intervenuti ha tenuto a sottolineare, ma è quella dell’alta finanza, della politica corrotta. Per questo la dirigente Gueli ha detto nel suo intervento che «occorre dare maggiore rilievo alla legalità.
Sono trascorsi 30 anni dalle uccisioni eccellenti dei magistrati Falcone e Borsellino, molti mafiosi sono stati arrestati, tanti imprenditori non si sono più piegati, ma occorre fare tanta strada ancora. Per questo educare i più piccoli è fondamentale, per una società migliore, più libera e sicura. La scuola che è l’agenzia educativa per eccellenza deve fare la sua parte. Ma non bisogna mai abbassare la guardia».