Nell’emergenza coronavirus dei mesi scorsi anche le scuole di Gela, di ogni ordine e grado, si sono quasi da subito attivate seguendo le direttive del ministero dell’istruzione per far continuare agli alunni la didattica anche a distanza.
Gli insegnanti e i dirigenti si sono perfezionati nell’uso di piattaforme varie, strumenti multimediali, applicazioni per le lezioni in modalità sincrona ed asincrona, cellulari, pc, portatili, whatsapp, youtube, ecc. Tutto ciò per permettere agli alunni, soprattutto ai più piccoli, di mantenere la quotidianità a cui erano abituati e che da un giorno all’altro, hanno visto cambiare.
Una bella iniziativa è stata quella dei docenti di strumento dell’istituto comprensivo “Giovanni Verga” diretto dalla preside prof.ssa Viviana Aldisio che hanno fatto realizzare, come compito di realtà, agli alunni di prima media dei corsi B, C e D, ognuno da casa propria, una ripresa video dell'esecuzione del brano "Inno alla gioia". I singoli video sono stati poi montati ed assemblati in un unico video, realizzando così un’orchestra virtuale.
Vi hanno partecipato per la classe di pianoforte della prof.ssa Angela Curcio, gli alunni: Daniele Cammalleri, Sophia Marino, Davide Giovane, Robert Tatan, Chiara Di Simone; per la classe di chitarra della prof.ssa Carmela Amico, Maria Clara Argetta, Gloria D’Elia, Salvatore Di Stefano, Sebastiano Terlati, Francesco Agati, Salvatore Tomaselli; per la classe di flauto traverso della prof.ssa Anna Maria Lauricella gli alunni: Elide Cassarà, Maria Rita Puci, Ginevra Drago, Giuseppe Mancino; per la classe di tromba del prof. Alessandro Lo Chiano (che ne ha curato l’arrangiamento orchestrale) gli alunni Francesco Proto, Marco Pizzardi, Davide Ascia, Francesco Gnoffo. All’iniziativa hanno collaborato anche i proff. di musica Giuseppe Cirlincione (per l’assistenza audio video) e Salvatore Grimaldi.
«In un momento cosí delicato per tutti – ha detto il prof. Lo Chiano – e soprattutto per i ragazzini che improvvisamente si sono ritrovati a casa con altri ritmi da sostenere mai pensati prima con lezioni a distanza noi insegnanti di strumento del corso musicale abbiamo voluto dare un messaggio di positività, attraverso la realizzazione di questo video».
Il video è stato realizzato anche ai fini della partecipazione alla rassegna musicale nazionale “La musica unisce la scuola” giunta alla 31ª edizione, promossa dall’ Indire (istituto nazionale per la ricerca e l’innovazione della scuola italiana) in collaborazione con il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, dal 25 al 30 maggio 2020, e rivolta alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Il Comitato inviterà le scuole che presenteranno materiali particolarmente interessanti ad una delle iniziative per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti e tali contributi potranno essere pubblicati sul sito musicascuola.indire.it
Apprezzamento per l’iniziativa è stata espressa dalla dirigente dell’istituto comprensivo.
«L’impegno profuso dai docenti di musica è stato veramente notevole per realizzare questo progetto – ha detto Viviana Aldisio – nato come compito di realtà assegnato ai ragazzi che lo hanno portato a termine con impegno e con ottimi risultati. Per gli alunni si è trattato di un momento formativo importante, di autovalutazione del proprio lavoro, sentendosi oltremodo gratificati per la partecipazione ad un concorso. Grazie a questo progetto gli alunni sono stati protagonisti del loro processo formativo. Si è potuto constatare concretamente l’importanza della didattica laboratoriale, che ha dato frutti anche per i ragazzini con difficoltà di apprendimento. E’ il primo anno che nella nostra scuola è stato attivato l’indirizzo musicale e nonostante le difficoltà e le perplessità dovute alla didattica a distanza i risultati si sono visti e questo ci spinge a fare ancora di più. L’indirizzo musicale dovrebbe essere potenziato nelle scuole perché la musica può svolgere veramente una funzione aggiuntiva che motiva l’apprendimento. E’ un peccato che a Gela non ci sia una scuola di musica e che gli alunni non possano continuare i loro studi nella loro città ed essere invece costretti ad andare a Caltanissetta».