Con la poesia Immagini e visioni di Gerusalemme, la poetessa Monica Borettini (nella foto), di San Michele di Tiorre, in provincia di Parma, si è classificata al primo posto (sezione poesia inedita)
«L' erta del Calvario – si legge in un passo della motivazione – è l'archetipo che la poesia recupera tramite un dire che si fa scena, video diacronico che ripropone un'ascesa lenta, stremata; una scelta determinata, che ha lasciato sulle pietre lacrime di sangue, non corrose dalle migliaia di passi della Storia che diventa un approdo che non è miraggio perché amore totale che abbraccia il tempo e l'oltre».
Al secondo posto, con la poesia Il capanno, si è classificata la poetessa Maricla Di Dio di Calascibetta, in provincia di Enna. Questa la motivazione: «Il ricordo di un padre nella raffigurazione fisica di emozioni, e sensazioni, capaci di ritrovare e reincarnare un’anima, facendone pulsare il cuore, e accendere il sangue, al di là del tempo, dove è possibile trovare chi non è, non smette mai di esistere: un’ombra quieta/nel quieto finire del giorno».
Al terzo posto – tutti ex aequo – si sono classificati i poeti Anna Cantini di Aviatico (Bergamo), Franca Cavallo di Modica, Carmelo Consoli di Firenze, Anna D’Andria di Tortoreto Lido (Teramo), Bernardo Panzeca di Termini Imerese (Palermo), Luciana Salvucci di Colmurano (Macerata) e Mario Giorgio Talio di Caltanissetta. Al quarto posto invece i poeti Gaetano Catalani di Ardore Marina (Reggio Calabria), Palma Civello di Palermo, Antonio Damiano di Latina, Paola De Lorenzo Ronca di Avellino, Emanuele Insinna di Palermo, Giancarlo Interlandi di Acitrezza (Catania), Rita Muscardin di Savona e Marisa Provenzano di Catanzaro.
Lo ha stabilito la giuria, presieduta da don Rino La Delfa, docente della Pontifica Facoltà Teologica di Sicilia e composta dal dirigente scolastico Maria Luisa Tozzi, dalla prof.ssa Lina Orlando di Gela, dai poeti Emanuele Aloisi di Zaccanopoli (Vibo Valentia) e Andrea Accaputo di Avola (Siracusa) e da Eliana Orlando ed Emanuele Zuppardo del centro Zuppardo.
«Anche quest’anno – dice soddisfatto il presidente Andrea Cassisi – il premio chiama a raccolta poeti provenienti da ogni parte d’Italia. La poesia gode di ottima salute e la sua alta produttività ne è la prova perché i versi non sono buoni solo per le carte dei cioccolatini! Decine, centinaia di versi quelli che ci sono arrivati che rivelano attraverso il linguaggio interiore stati d’animo, denunce, emozioni. Le parole della poesia come antidoto alla banalità del vivere ci aiutano ad osservare le realtà che ci circondano con un atteggiamento consolatorio ma rivoluzionario».
