Dopo la settimana di pausa imposta da calendario, i biancazzurri di Mirko Fausciana si apprestano a tornare in campo per la terza giornata del campionato di Prima Categoria, che li vedrà protagonisti in quel di Agira contro l’ultima della classe, ferma ancora insieme alla Sommatinese a 0 punti.
Ennesi, che nell’ultimo turno sono stati battuti sonoramente dal Branciforti per 0-4 e a loro volta i rossoneri nella prima giornata hanno incassato ben 5 reti dal Gela.
La società parte con i favori dei pronostici, grazie anche a dei nomi che per la categoria sono un vero e proprio lusso. Su tutti spicca Fabio Campanaro (nella foto), che dopo due anni ha deciso di tornare a giocare nella sua città e per la stessa maglia, con la quale è stato già protagonista di una cavalcata storica dalla Prima Categoria alla D, sotto la gestione dell’indimenticato Angelo Tuccio: «Sono qui perché credo nel progetto, molto ambizioso e che ha come unico obiettivo quello di riportare il nostro nome nei campionati che ci competono. Questa era l’occasione ideale.
Nel gruppo c’è tanto entusiasmo e questo può aiutarci ulteriormente a fare bene sin da subito. Col mio “primo” Gela ci sono molte somiglianze, ma penso che in quello di oggi, facciano parte dei giovani pronti per essere protagonisti con questa maglia in altre categorie. Sono tutti molto forti e vogliosi di migliorarsi allenamento dopo allenamento. Il mio compito – continua – sarà quello di guidarli insieme agli altri “grandi”. Voglio essere un esempio, dentro e fuori dal rettangolo di gioco».
Campanaro negli ultimi anni, è stato protagonista in D con la maglia dell’Acireale ed in Eccellenza, lo scorso anno, con la Sancataldese. Sempre più giocatori ad un punto della propria carriera, decidono di “abbandonare” il calcio professionistico o dilettantistico per quel che riguarda la D, scendendo in categorie meno tecniche, ma più agonistiche. Questo cambio, in alcuni casi, comporta dei problemi di adattamento, soprattutto nelle prime uscite. Il difensore gelese sembra non aver avuto alcuna difficoltà.
«Non si tratta di un riadattamento, ma è essenziale mantenere la stessa professionalità. Se in D ho dato il 100%, in questa stagione devo dare il 150%».
Sugli obiettivi nel breve e nel lungo termine ha le idee chiare.
«Dobbiamo fare un passo alla volta, arrivare in Promozione e poi si vedrà. Voglio vincere campionati, arrivare in D di nuovo col Gela sarebbe il massimo, poi magari intraprendere la carriera da allenatore».