A breve, quasi tutte le squadre di calcio raggiungeranno le rispettive sedi di ritiro precampionato.
Non così nel Gela, dove la situazione sembra ristagnare proprio quando bisognerebbe stringere i tempi e abbozzare un minimo di programmazione. La situazione è quella del 12 luglio scorso, quando allo scadere del termine per la presentazione della domanda di partecipazione al prossimo campionato di serie D, la famiglia proprietaria del club che fa capo al presidente Angelo Mendola, ha rispettato i tempi, ma non le modalità.
Una domanda informe, senza la ricevuta del versamento richiesto per regolarizzarne la validità. E’ servita solo a dare ai chi volesse farsi avanti per rilevare la società qualche altra settimana di tempo.
Perché i fratelli Mendola (nella foto) – lo hanno ribadito nei giorni scorsi – di rimanere al timone della squadra non ne vogliono più sapere. Si aspettavano il Comune accompagnasse l’auspicabile passaggio di consegne ad altro gruppo di imprenditori, ma a quanto pare non è successo nulla.
Dai settori interessati, la conferma che si stanno perfezionando le procedure per rendere fruibile lo stadio Presti nel più breve tempo possibile, che tradotto potrebbe significare la fine di settembre, mettendo in conto che le prime 2/3 gare casalinghe potrebbero essere disputate in campo neutro (Licata).
La qualcosa contribuisce a rendere più rigida la più volte ribadita intenzione dell’attuale dirigenza di mollare la gestione dell’oneroso fardello. Rigidità che si sarebbe allentata se il Presti fosse stato pronto per l’inizio di agosto e se i Mendola avessero intercettato segnali incoraggianti sull’auspicato ricambio dirigenziale, o quantomeno su un possibile allargamento della base societaria. Le prossime, saranno settimane decisive.