I Mendola dicano cosa vogliono per porre fine all'agonia del Gela calcio

I Mendola dicano cosa vogliono per porre fine all'agonia del Gela calcio

Il futuro del Gela nelle mani dei dei fratelli Mendola (nella foto).

i quali, dopo il gran sacrificio fatto nella scorsa stagione (campionato giocato tutto fuori casa per l’inagibilità del Presti), sembra vogliano tenere col fiato sospeso la tifoseria, non dando segni di interesse per il futuro. Tutto questo, a pochi giorni dalla scadenza del termine per l’iscrizione della squadra al prossimo campionato di serie D. Per questo, occorrono circa 70 mila euro, non una grande cifra.

Il Comune sta al momento concentrando le necessarie energie per mettere nelle condizioni chiunque erediterà il club biancazzurro di poter disporre dello stadio. Gli atti propedeuci per mettere mano ai lavori sono stati fatti e presto dovrebbero aprire i cantieri. Si tratta della rimozione (decostruzione in termini tecnici) della tettoia della tribuna, intervento che consentirebbe di utilizzare i circa 2200 posti a sedere e l’eventuale disponibilità degli spogliatoi sottostanti; prevista anche la realizzazione di una tribunetta di circa 300 posti nell’area dove tempo fa era stata demolita la gradinata nord, una sistemata alla Curva Boscaglia e il rifacimento del manto erboso. Il tutto, per una spesa di circa 300 mila euro, collaudi compresi, con previsione di fine lavori nel mese di settembre, appena in tempo per le prime gare del prossimo campionato di quarta serie.

L’attuale dirigenza ha ribadito nei giorni scorsi la volontà di lasciare il timone del Gela, dichiarandosi disponibili a discutere i termini di cessione con chi manifestasse serie e reali intenzioni di subentro. Il sindaco Greco e l’assessore allo sport Di Stefano hanno auspicato un ripensamento dei Mendola, i quali, però, non ne vogliono sapere di restare.
A rendere impraticabile il dialogo tra le parti potrebbe essere la richiesta risarcitoria di circa 4 milioni di euro che i Mendola hanno chiesto qualche mese fa al Comune per il danno economico e sportivo subito la scorsa stagione a causa della indisponibilità improvvisa del Presti, che – lo ricordiamo – è di proprietà comunale.