Stagione perfetta, ma con un epilogo amaro.
Al Melfa’s Gela Basket è mancato l’ultimo tassello, il più importante, per chiudere nel migliore dei modi un percorso progettato per conquistare la serie C. Invece, per il secondo anno consecutivo, il sodalizio biancorosso è stato “vittima” della lotteria degli spareggi promozione. Stavolta, rispetto alla passata stagione, la società del presidente Giuseppe Mattisi avrebbe meritato una sorte migliore, lo dimostrano i punti conquistati nella stagione regolare ed il gioco espresso.
I gelesi hanno tenuto la testa del torneo dalla prima all’ultima giornata, con 36 punti conquistati e in sei occasioni superando quota 100 punti, mantenendo il PalaItis inviolato e cadendo fuori dalle mura amiche in due occasioni, contro il Messina ed il Comiso, vincitrice dei playoff e del campionato. Il tecnico Salvatore Bernardo ha guidato un gruppo ben formato con lo zoccolo duro, composto dai fratelli Emanuele e Gaspare Caiola ai quali si sono aggiunti Fortunato La Rosa, Alfredo Falanga, Claudio Sanfilippo ed i due colpi esteri Amarjit Basi e Jake Enyon.
Una delle cause che non ha permesso il salto di categoria, come affermato anche da Mattisi, potrebbe essere legata alla panchina troppo corta, soprattutto, a differenza di quella del Comiso.
Il pivot Fortunato La Rosa, ha analizzato la stagione appena terminata, non nascondendo tanto rammarico per il finale poco felice.
«Il percorso della squadra, nonostante la mancata promozione in C, si può definire positivo. Abbiamo dimostrato in più di un’occasione di essere un organico da categoria superiore. Purtroppo, non siamo riusciti a conquistare l’accesso alla categoria superiore, ma va dato merito agli avversari. Ai noi è mancata la cattiveria giusta, un pizzico di senso di appartenenza in più che non guasta. Tutti, me compreso, avremmo dovuto fare di meglio.
Penso, comunque, che la formula dei playoff sia da rivedere. La squadra che si classifica al primo posto ha il diritto di vincere il torneo. L’ aspetto, che più mi piace sottolineare, è sicuramente quello di aver fatto avvicinare tanta gente a questo sport e soprattutto a questa squadra. Purtroppo – continua – siamo stati penalizzati dalla mancanza di una struttura degna di nota per il pubblico e per noi giocatori. Se il PalaCossiga fosse in ottime condizioni, i sostenitori assisterebbero ad uno spettacolo degno di nota».
Sull’andamento del campionato, per quanto riguarda i valori delle squadre avversarie, il giocatore ha affermato: «La compagine che mi ha colpito maggiormente è il Comiso, capace di rendere tutti i giocatori a disposizione partecipi del proprio destino. Il tecnico Davide Ceccato, ha utilizzato nell’arco della stagione 8-9 giocatori a partita. Per me, loro insieme a noi erano fin dall’inizio le due squadre che avrebbero lottato per il primato. Mi aspettavo, invece, qualcosa di più dal Piazza Armerina, contro la quale nel mese di dicembre abbiamo disputato la nostra migliore prestazione (partita vinta con il risultato 99-85). Il Grottacalda, ha speso parecchio puntando su giocatori di altissimo livello».
Sul suo futuro, La Rosa non si è sbilanciato: «Penso sia ancora troppo presto per pensare alla prossima stagione. L’ unica certezza è che continuerò a giocare. Ascolterò la volontà della società e cercheremo di capire se questo matrimonio potrà proseguire o meno. Naturalmente – conclude – nell’interesse di entrambi e soprattutto di Gela».