Bisogna partire dall’insediamento del Consiglio comunale, giugno 2015. Dalle urne uscì fuori questo risultato:
Gruppo Partito Democratico (7 consiglieri): Ascia, Ventura, Cirignotta, Gallo, Biundo, Morselli;
Gruppo Megafono (5 consiglieri): Casano, Torrenti, Pingo, Bonura, Guastella;
Gruppo Movimento 5 Stelle (5 consiglieri): Cavallo, Giudice, Farruggia Virginia, Morgana, Amato;
Gruppo Un’altra Gela (4 consiglieri): Sammito, Cascino, Farruggia Salvatore, Comandatore;
Gruppo Gela Città (3 consiglieri): Malluzzo, Di Modica, Panebianco;
Gruppo Polo Civico Popolare (2 consiglieri): Bennici, Siragusa;
Gruppo Autonomisti per Gela (2 consiglieri): Scerra, Napolitano;
Gruppo reset 4.0 (2 consiglieri): Di Dio, Caruso.
La geopolitica in consiglio è profondamente cambiata. Ci sono stati salti doppi e tripli, qualcuno anche politicamente mortale.
I gruppi che ci hanno rimesso di più sono la Lista civica L’Altra Gela che aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Lucio Greco, praticamente azzerata, e l’invenzione di Crocetta, ovvero il Megafono, che con le pile scariche si è ridotto al lumicino, mantenendo il gruppo con la sola presenza della Bonura.
L’Altra Gela e il Megafono hanno perso quattro consiglieri ciascuno.
Hanno lasciato la prima lista Sammito, approdato a Forza Italia, Cascino e Comandatore (Lista Musumeci). Ballerino anche Panebianco, eletto con la lista Gela Città, passato all’Udc, ed ora con la Lista Musumeci, dopo essere passato con l’Udc. I fuoriusciti dal Megafono sono Casano, approdato ad Art 1, ora Indipendente, Torrenti (Noi per l’Italia), Pingo (Indipendente), Guastella (Indipendente).
Movimenti tellurici anche in casa Pd, il cui gruppo è passato da 7 a 4 consiglieri, conseguenza del passaggio di Ventura e Biundo a Sicilia Futura. Li seguiranno Sandra Bennici (ex Polo Civico Popolare) e Malluzzo (ex Gela Città). I dem si consolano con l’acquisto di Guido Siracusa (ex Polo civico) e passa a cinque presenze in Consiglio. Esce anche Cirignotta, capogruppo dopo l’uscita di Ventura. In campagna elettorale per le Regionali, Cirignotta dà una mano al candidato di Crocetta Di Pietro, ma poi sterza a destra, tornando al suo vecchio amore, portando in Consiglio il movimento vicino a Saverio Romano Noi con l’Italia.
Il mese scorso Sicilia Futura perde la Bennici, schieratasi apertamente con l’amministrazione Messinese dopo avere platealmente sconfessato il suo capogruppo Ventura, propositore di un duro documento di condanna politica contro il sindaco. Pare che aderirà al Movimento del governatore Musumeci (#Diventerà Bellissima). Lì sono probabilmente gli interessi del suo mentore Renato Mauro, che dopo la messa in stato di accusa della struttura Rsa di Caposoprano (entrambi coinvolti), sembra che stia mettendo su alcune case… famiglia.
Ci fermiamo qui, per non far girare la testa ai lettori. Tra breve – ne siamo certi – bisognerà aggiornare questa infinita girandola. Altro che vincolo di mandato…