Ora c’è la data per le prossime elezioni. I tempi stringono, quattro mesi appena e si andrà al voto (8 e 9 giugno).
Seppure in campagna elettorale da almeno un anno, forze politiche locali (partiti, liste e movimenti che siano), nessun passo avanti concreto è stato fatto, sia per quanto riguarda la scelta dei candidati a sindaco, sia per le alleanze politiche e/o elettorali.
Come era prevedibile, l’esercito di aspiranti alla poltrona di sindaco si è via via assottigliato, al punto tale che ad oggi nessuno, neppure il sindaco in carica è certo di poter essere della competizione.
Molti ricorderanno cosa è successo cinque anni fa, quando i 5 Stelle a Gela negarono al ballottaggio il sostegno determinante al candidato leghista gelese; Lega che a Caltanissetta fu invece prodiga con il candidato grillino Gambino. Esempio di incoerenza e di debolezza della classe politica gelese, che continua ad essere prona nei confronti della politica nissena. Un accordo più logico avrebbe dovuto prevedere l’appoggio della Lega al candidato pentastellato di Caltanissetta in cambio dell’appoggio dei 5 Stelle al candidato leghista di Gela. Comportamento incomprensibile di Lega e M5S.
A proposito di pentastellati, oggi non si capisce questo frenetico attivismo da parte del responsabile regionale del Movimento, il gelese Nuccio Di Paola (a sinistra nella foto, con Salvatore Scuvera), gelese, deputato e vicepresidente dell’Ars. Una forza politica che che vanta una rappresentanza parlamentare di tutto rispetto (due senatori e un deputato all’Ars, e che pur forti di questo medagliere non avanzano pretese di candidature a sindaco. A meno che... non serbano una sorpresa all’ultimo miglio.
Di Paola, onestamente, è un candidato spendibile. Ci sarebbe invero anche Miguel Donegani, ex deputato Pd all’Ars. Ma qui il discorso si complica. Donegani, infatti, non fa mistero sulla sua intenzione di crearsi un gruppo per supportare un’eventuale sua candidatura a sindaco, partendo dal suo movimento PeR (Progressisti e Riformisti).
Sull’altra sponda, potrebbe toccare a Scuvera (Fdi) se non andrà all’Ars al posto del mussomelese Catania. Notizia di questi giorni, il Tribunale di Palermo ha dato ragione ai ricorrenti contro l’elezione del deputato di Fdi Catania, che ha preannunciato appello. Scuvera si è premurato di non avere ambizioni e di rimettersi alle decisioni del suo partito. Per lui, o lo scranno all’Ars o la candidatura a sindaco.