Mercoledì 8 novembre il governo regionale ha approvato il disegno di legge di stabilità regionale che vale 900 milioni di euro (su una mole complessiva del bilancio di 16,5 miliardi).
Una manovra che è stata presentata in conferenza stampa a Palazzo d'Orléans dal presidente della Regione, Renato Schifani e dall'assessore all'Economia, Marco Falcone. Un articolato lungo 40 articoli.
Uno di essi stabilisce che la Regione siciliana riconosce ai Comuni di Gela, Licata e Butera, a titolo compensativo per l’attività estrattiva off shore dei giacimenti di gas ed idrocarburi, una quota fino a un massimo del 30 per cento dell’aliquota spettante alla Regione Siciliana. Secondo la normativa nazionale, infatti, del gettito complessivo di queste royalties, il 45% spetta allo Stato ed il 55% alla Regione.
Ciò significa che se per ipotesi poniamo che il gettito complessivo di queste royalties, per l'anno 2024, sia pari a 20 milioni, in virtù della norma nazionale, di questi 20 milioni, 9 milioni toccherebbero allo Stato (45%) ed 11 milioni (55%) toccherebbero alla Regione.
Nel momento in cui l'Ars approverà il ddl stabilità, la norma regionale stabilirà ulteriormente che di questi 11 milioni, fino al 30%, cioè fino a 3 milioni e 300 mila euro, verrebbero riconosciuti e versati dalla Regione siciliana ai comuni di Gela, Licata e Butera.
Per il movimento cittadino “Una buona idea”, fra i primi a sollevare la questione e tenere alta la soglia di attenzione su di essa, una prima stima comporterebbe un introito attorno i 20 milioni. Soddisfa-zione è stata espressa dai partiti di centrodestra che governano l’isola. Ma è il Movimento cinque stelle, dal canto suo, a rivendicarne la paternità, giacché la norma in questione è un emendamento presentato dal gruppo parlamentare pentastellato all’Ars, ma respinto in sede di discussione ed approvazione della scorsa finanziaria.
Il ddl approderà adesso all'Assemblea regionale siciliana, per l’esame delle commissioni di merito e poi dell'aula. «È una legge – dice Schifani –che intende rilanciare l’economia e lo sviluppo della nostra isola. Vanno in questa direzione i complessivi interventi di rafforzamento degli equilibri di finanza pubblica e la misura degli incentivi alle aziende siciliane che assumeranno o che stabilizzeranno i propri dipendenti, per la quale stanziamo cento milioni di euro.
Intendiamo migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, ponendo attenzione alla salute e ai diritti della persona, alla cultura e al turismo, alla promozione sociale. Siamo nel pieno rispetto della tabella di marcia che ci siamo prefissati, ora lavoriamo per conseguire l’obiettivo, di valenza storica, di approvare la finanziaria entro dicembre».
Nel corpo di questo ddl è previsto anche l’accantonamento prudenziale di 900 milioni sul triennio nelle more del recepimento della riforma dell’accordo Stato-Regione sul ripiano decennale del disavanzo.
«La Finanziaria che abbiamo elaborato – ha aggiunto Falcone - poggia su quattro macro-linee d’intervento, mantenendo sempre pieno rigore contabile, con misure introdotte allo scopo di sostenere il governo del territorio, supportare il mondo del lavoro, rafforzate la macchina amministrativa regionale e garantire i servizi essenziali in tutti i campi di competenza della Regione. Tutto ciò è reso possibile dalla storica riforma dell’Accordo Stato-Regione».