Premesso che c'è sempre una prima volta, per ogni cosa, presumibilmente non era mai successo prima.
O magari sarà pure capitato, ma con chiunque parli, nessuno si ricorda un anno in cui tutte le festività della santa patrona della città, hanno rischiato seriamente di saltare per mancanza di contributi comunali. Ebbene, questa amministrazione è riuscita in tale impervia e “storica” impresa.
Nello sgomento generale, alcuni giorni fa il sindaco ha confessato che l'ente comunale non aveva i soldi per finanziare la festa, neanche per le luminarie. Senza quest’ultime, lungo il corso si è tenuta l'abituale ed oramai immancabile appuntamento estivo della “notte bianca”. Vale la pena di rimarcare che è la stessa amministrazione dei “selfie” con il campione canoro locale o in occasione del concerto delle fiamme gialle alle mura o delle serate disco a Macchitella.
Una magrissima figura, indiscutibile, con le festività legate alla Madonna dell'Alemanna salvate da contributi privati, compresi il seguitissimo "Palliantinu" e le sopra citate luminarie.
Una vistosa, colossale, “defaillance” che fa il paio con quella delle passate feste natalizie. Il tutto in una pseudo estate gelese, dai contorni alquanto sfumati, le cui iniziative in un cartellone fantasma, avrebbero dovuto intrecciarsi con i festeggiamenti dell'80° sbarco alleato, del quale ultimo – dopo un gran parlare - s'è persa ogni traccia.
Non è mancato il confronto fra l'amministrazione e le opposizioni, con conseguenziale dibattito, in seno al consiglio comunale il 4 settembre scorso, in occasione del “question time” che si tiene ogni primo lunedì del mese. Il consigliere Gabriele Pellegrino (Dc) è intervenuto preliminarmente per chiedere all'assessore allo sport, turismo e spettacolo, nonché consigliere comunale, Salvatore Incardona (Udc), di confermare se l’emergenza fosse rientrata del tutto grazie alle donazioni dei privati alla chiesa madre.
Pellegrino ha pure reiterato l'invito a consiglieri, sindaco ed assessori, a spogliarsi dei colori politici e devolvere indennità e gettoni per finanziare altre eventuali iniziative che potrebbero animare la città durante l’intero mese.
A seguire il capogruppo meloniano, Vincenzo Casciana (Fdi), ha chiesto ad Incardona se le donazioni coprivano tutte le iniziative e non solo i fuochi d'artificio. A ruota il capogruppo salviniano, Emanuele Alabiso (Lega), ha chiesto conto sul monitoraggio o meno rispetto ai canali attraverso cui queste donazioni dei privati sono state elargite.
Prima di cedere la parola all'assessore Incardona, il Presidente del consiglio, Salvatore Sammito (Un'altra Gela), ha precisato che l'ente comunale non può distrarre i gettoni e/o le indennità, canalizzandoli altrove. Devono essere cioè i consiglieri, gli assessori o il sindaco, a fare un offerta individuale al conto corrente bancario legato alla chiesa madre, attraverso bonifico. Inoltre, nonostante avesse chiesto di conoscere l'iban, l'interlocutore della chiesa madre non aveva ancora provveduto a trasmetterglielo.
L'assessore Incardona ha sottolineato che il Comune ha fatto comunque la sua parte, anche col semplice patrocinio, perché con i piani di sicurezza predisposti dai tecnici comunali, gli organizzatori risparmiano dai 2 mila ai 2 mila e cinquecento euro, per ogni iniziativa come quella del Palliantino, manifestazione che l’assessore ha garantito che si sarebbe svolta regolarmente.
Incardona ha altresì assicurato che le luminarie sarebbero state montate dalla ditta il 6 settembre. In quanto al monitoraggio, pur non potendo fare i conti alla chiesa madre, Incardona ha ricordato che ci sarà una rendicontazione delle somme ricevute in donazione, anche per capire se dovesse occorrere un'integrazione a cui avrebbe potuto provvedere, per l’appunto, la classe politica nei termini suggeriti dal consigliere Pellegrino.
Il consigliere Giuseppe Spata (Lega) ha aspramente criticato l'amministrazione perché per una modica cifra complessiva, attorno i 25 mila euro, si è ridotta a chiedere la colletta, correggendo l’assessore nel definire la situazione surreale piuttosto che paradossale. Il capogruppo dem, Gaetano Orlando (Pd), pur non volendo attaccare sindaco ed assessore al ramo, ha bollato quest’ultimo come “l'assessore alla madonna” ed ha ricordato che in città non c'è il clima di festa della patrona e questo perché non ci si può ridurre agli ultimi giorni, ma si programma tre o quattro mesi prima.
Il consigliere Vincenzo Cacino (Dc) ha rimarcato che si poteva evitare questa mortificazione della politica e della amministrazione in particolare, attraverso una variazione di bilancio che andava votata anche con i pareri sfavorevoli in primis dei revisori e se, successivamente, la Corte dei conti avesse condannato ad una multa i consiglieri, la stessa sarebbe valsa come somma donata alla città per consentire i festeggiamenti della patrona.
Il gruppo di Fratelli d’Italia ha interrogato l’amministrazione sulle fonti di finanziamento di alcuni eventi particolari, vale a dire il concerto della banda musicale della Guardia di finanza alle mura timoleontee, il concerto di Angelo Famao, il Palio dell’alemanna e la Notte bianca. Il consigliere Salvatore Scerra, che ha di fatto presentato l’interrogazione, ha domandato cosa ci facesse lo striscione della “Impianti Srr” in occasione della Notte bianca e se fossero state utilizzate per queste iniziative somme provenienti dalle compensazioni o dal gettito delle royalties.
L’assessore Incardona ha risposto che è stato possibile realizzare tutti questi eventi grazie esclusivamente a sponsor privati, mentre quello della società in house del consorzio Srr in occasione della Notte bianca, era solo un punto informativo, ai fini della sensibilizzazione sulla raccolta differenziata, negando l’esistenza di un contratto di sponsorizzazione. Inoltre niente compensazioni o royalties: Eni ha sponsorizzato il concerto della banda della Guardia di finanza (per un importo pari a 59.000 euro) ed il concerto di Angelo Famao (per un importo pari a 7.150 euro).