Con il 2017 in archivio e l’anno nuovo appena cominciato, abbiamo raccolto le sensazioni, le speranze ed i propositi dei nostri rappresentanti politico-istituzionali: i due deputati regionali gelesi Arancio (Pd) e Di Paola (M5S), e il nisseno Mancuso (Forza Italia), eletti nel collegio provinciale di Caltanissetta. Avevamo chiesto anche al sindaco Messinese di intervenire, ma non deve aver trovato il tempo per farlo. A tutti e tre abbiamo chiesto cosa si aspettassero da questo 2018 per le loro città.
Arancio: Lavoro, agricoltura e industria
Il momento è ancora difficile per tutti. Vorrei poter parlare di ottimismo, ma ci sono ancora cose importanti da fare. A Gela come in Provincia, in Regione come a Roma.
Quello che mi aspetto per la mia città in questo 2018 è che vengano finalmente rispettate le direttrici da percorrere sul fronte della riconversione della fabbrica. Rimettere innanzitutto in moto l’accordo di programma, che si è fermato al punto di partenza. E lo si dovrà fare riempiendolo di altri contenuti. Non basta la sola green refinery, ci vogliono altri interventi, altri progetti, compatibili e sostenibili.
Il Patto per il Sud va sfruttato come opportunità forse irripetibile. Il Comune metta mano alla rielaborazione dei progetti esecutivi che noi, con la giunta Crocetta, avevamo predisposto. Basta aggiornarli con un nuovo computo metrico. Con il Patto per il Sud sarà anche finanziabile (67 milioni) il progetto per il porto, in fase di esecutività presso il Genio civile Opere marittime (Rup l’ing. Munafò). Mi aspetto che entro l’anno l’opera possa andare in gara. Dipenderà anche da quanto impegno metterà l’amministrazione comunale.
Mi aspetto anche che venga superata l’attuale impasse che si è venuta a creare sul fronte sanitario, in particolare la questione dibattuta – e temuta – in questi ultimi giorni, circa la paventata chiusura della Neurologia alla clinica Santa Barbara. Bisogna rispettare la dimensione temporale: la Neurologia a Macchitella potrà essere chiusa, se la gestione lo vorrà, solo quando sarà attivo il reparto al Vittorio Emanuele.
C’è poi il comparto agricolo, che ha estremo bisogno della rimessa in esercizio della Diga Disueri. E’ una vicenda che personalmente seguo da parecchi anni. Anche qui c’è un progetto che attende il nulla-osta del Dipartimento nazionale per le Dighe. Si potrebbero spendere 20 milioni del Patto per il Sud. Sostenere l’agricoltura significa anche aiutare il resto del territorio provinciale; le sue Cantine vinicole, per esempio. Si tratta di autentiche eccellenze della nostra zona. E c’è poi tutta l’area che va da Delia a Riesi, una realtà che va incentivata. E infine, la filiera agricola. Mi riferisco al processo per la trasformazione dei prodotti, per non disperdere economie in caso di superproduzione o di perdita di valore del raccolto.
In Regione mi auguro che venga risolta l’annosa questione dello smaltimento dei rifiuti. Qui la Politica ha colpe e responsabilità diffuse. Bisogna affrontare con serietà la raccolta differenziata e lo smaltimento. Non si è riusciti finora ad avviare un piano di educazione civile. La gente va informata e aiutata ad avere un approccio diverso con la differenziata. Siamo molto lontani dalla soglia del 90%, il massimo auspicabile. E fin quando non ci avvicineremo a questa soglia, ci porteremo appresso questo retaggio di incultura sociale.
In campo nazionale, che dire? A marzo torneremo alle urne per ridare all’Italia un altro governo stabile. Cosa mi aspetto per il 2018? Ho una metafora che mi aiuta ad esprimere il mio concetto. L’Italia è un convoglio i cui primi vagoni sono rappresentati dalle regioni del nord, gli ultimi da quelli del sud. Quando parliamo di un Paese in ripresa, questo può valere per il nord Italia, non per il sud, che va a rilento e si spopola giorno dopo giorno. Giusto per dare qualche numero, ogni anno lasciano la Sicilia quasi 20 mila persone, prevalentemente giovani, per i quali magari abbiamo investito risorse finanziarie in studi e formazione. Giovani che perdiamo una volta che vanno via, trovando in altre parti d’Italia o in altre nazioni europee le opportunità che qui vengono loro negate.
Giuseppe Arancio, deputato Pd all’Ars
Di Paola: Speranze e certezze per tutti
Il 2018 tenda a queste dimensioni perdute, svuotate dai tempi difficili che stiamo attraversando. È noto che la crisi, ad ogni livello, la fa da padrona. I numeri, talvolta, parlano si, di una ripresa, che deve farci sperare in un miglioramento. Ma bisogna ammettere che sono ancora cifre troppo deboli, minime che, seppur proiettano ad un briciolo di fiducia e devono spronarci a fare sempre più e sempre meglio, mantengono distante l’idea di una certezza: il lavoro, anzitutto. Abbiamo bisogno di guardare con ottimismo al futuro.
La politica però deve assumersi le responsabilità nei confronti di un elettorato, oggi sempre meno coinvolto, che ha perso le speranze e non vuole riconoscere più chi lo rappresenta. Non si può più far finta di niente. Il lavoro che non c’è rappresenta un'emergenza, un allarme che deve richiamare tutti all'impegno. Si! Il lavoro deve tornare a far sperare, quindi restituire quelle certezze che sono crollate.
Serve sbloccare i finanziamenti, i concorsi pubblici, diminuire i tempi dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione (la nostra Isola è nella top ten degli enti ritardatari), utilizzare i fondi europei (solamente il 23% è utilizzato), intercettare sostegni finanziari, sostenere gli incentivi a favore della piccola e media impresa, promuovere i giovani capaci. I soldi ci sono. Bisogna che si progetti e si creino le condizioni per investirli.
A chiudersi nei palazzi del potere si rischia di restare ovattati ed essere assorbiti da manovre politiche tanto necessarie quanto lontane dai bisogni reali delle comunità che viviamo.
Personalmente ho deciso di stare tra la gente, rimanere a Gela e recarmi a Palermo solamente per doveri e impegni istituzionali. Per questa ragione, chi vorrà mi troverà sempre in giro in provincia o potrà contattarmi attraverso i canali che utilizzo. Mettersi in ascolto è un'altra condizione che chi riveste un ruolo politico deve riscoprire.
Il 2018 sarà un anno di duro lavoro ed impegno al servizio della comunità che mi ha voluto portavoce. Dai banchi dell'opposizione darò il massimo perché alla provincia che rappresento possano essere riservate le giuste attenzioni che merita nel tentativo di risollevarne, o gettare le basi per farlo, l'economia sociale.
L'anno nuovo segna anche il voto del prossimo 4 marzo. Il nostro Paese sarà chiamato a scegliere una nuova squadra di Governo. Il M5S ha riposto la fiducia in Luigi Di Maio. Mi auguro che l'elettorato italiano possa recepire il nostro progetto di cambiamento .
Usciamo dallo stato di rassegnazione, assuefazione in cui siamo sprofondati. Così potremo raggiungere certezze nella nostra vita. È l’augurio più sentito che rivolgo ai miei concittadini e ai cittadini dell’intera provincia per questo 2018. Di speranze e di certezze.
Nuccio Di Paola, deputato M5S all’Ar
Mancuso: Collaborazione istituzionale
In una Sicilia e ancor di più in una provincia come la nostra l’impegno ad affrontare i tanti problemi non sarà mai abbastanza! Dal tema rifiuti, al riordino della sanità, dalla formazione al precariato in genere, dal necessario rilancio del settore agricolo con tutte le problematiche connesse, penso al tema dell’acqua, alla viabilità. Il 2018 deve necessariamente un anno, il primo forse, in cui le rappresentanze istituzionali devono collaborare e dare il massimo. Inizia davvero l’ultima occasione per attirare l’attenzione del governo regionale e nazionale. Forza Italia e chi come me ha l’onore di rappresentarla si sente pronta ad essere forza di governo a tutti i livelli. Sarà infatti un anno intenso di impegni elettorali, dalle province ai comuni e fra qualche settimana le Politiche. Si scelgano gli uomini e le donne che al meglio possono essere portatori di crescita, sviluppo e soprattutto vicinanza alla gente comune.
Michele Mancuso, deputato Forza Italia all’Ars