Arde il fuoco della polemica politica in tema sanitario a Gela.
A preparare il braciere su cui accendere le fiamme era stata la decisione che aveva imposto, a decorrere dall'inizio del mese, la chiusura pomeridiana dell'hub vaccinale al “PalaCossiga” di Gela, immediatamente rientrata. A risultare indigesta, però, è stata la visita all'hub di Gela, dell'assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza, esponente di Diventerà Bellissima (Musumeci) accompagnato dal suo – non è più un mistero – “protetto” Alessandro Caltagirone, manager dell'asp nissena.
Un sopralluogo che è parso ai più un blitz vero e proprio. Snobbata l’amministrazione comunale, con il sindaco in testa, non a caso assente. Fra un saluto e l’altro, Razza ha confermato che Gela è indietro con i numeri, citando piuttosto come esempio da seguire Agrigento, nel cui hub e quello di Ribera era stato precedentemente in visita.
Chi non l'ha presa bene, con tutta evidenza, è stata l'assessore comunale alla sanità di “Forza Italia”, Nadia Gnoffo, vicinissima al miccicheiano deputato all'Ars e coordinatore provinciale azzurro, Michele Mancuso.
L'assessore Gnoffo, con tanto di siparietto al PalaCossiga, non le ha mandate a dire all'assessore Razza, salvo poi commentare l'accaduto attraverso una nota diffusa ai media, definendosi «profondamente amareggiata dalla totale assenza di garbo istituzionale da parte dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza», sia perché quest’ultimo non ha ritenuto opportuno confrontarsi con l’amministrazione comunale «per puntare l’attenzione sulle innumerevoli emergenze ad oggi irrisolte» a partire «da un presidio ospedaliero abbandonato a sé stesso», sia per «la sua risposta piccata assolutamente fuori luogo» alla richiesta di chiarimenti avanzata da un assessore comunale espresso da un partito (Fi) «che sostiene con fedeltà l’attuale Governo Regionale di cui lo stesso Razza è esponente».
Nella nota dell’assessore Gnoffo, alla puntuale stilettata al direttore generale dell'Asp, Alessandro Caltagirone, «poco presente quando si tratta di risolvere i problemi, ma sempre in prima linea nelle occasioni istituzionali», si aggiunge l'affondo vero e proprio: «non è tempo per le visite improvvisate, soprattutto quelle che sembrano avere il retrogusto amaro della passerella politica».
La Gnoffo, insomma, non considera occasionale la presenza durante il blitz dell’assessore regionale, tanto del coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima, Paolo Mattina, quanto dell’ex deputato Pino Federico, di cui si dice pronta la candidatura all'Ars fra un anno nelle fila dei musumeciani. Stesso dicasi per le opposizioni.
La deputata regionale del “Movimento 5 stelle”, Ketty Damante, rileva come Razza preferisce fare di presenza i sopralluoghi nei vari hub, compreso quello di Gela, mentre è lesto a delegare altri quando c’è da accompagnare la Commissione alla Sanità dell’Ars che viene a Gela per confrontarsi sui problemi dell’ospedale; mentre il collega pentastellato, Nuccio Di Paola, evidenzia come nel puntualizzare il ritardo nelle vaccinazioni, Razza fa l’opposizione a se stesso, certificando il fallimento della gestione della pandemia da parte del governo regionale.
Non sono da meno il parlamentare regionale uscente del Pd, Giuseppe Arancio ed il futuro candidato al suo posto ed attuale segretario provinciale, Peppe Di Cristina, che senza troppo fronzoli si chiedono se Razza è venuto a Gela vestendo i panni del capo di partito, mentre invocano l’azzeramento dell’asp di Caltanissetta.