Sono passati 100 giorni dall'insediamento ufficiale, avvenuto a metà maggio scorso, del Sindaco di Gela, il civico Lucio Greco (nella foto), a capo di una coalizione comprendente liste civiche, tra le quali quelle di Fi e Pd sotto mentite spoglie (senza simbolo), uscito vittorioso dal ballottaggio contro il leghista ed a capo di una coalizione di centrodestra, Giuseppe Spata.
Abbiamo ritenuto pertanto doveroso ed opportuno chiedere al primo cittadino innanzitutto qual è stato l'impatto, oltre che un suo personalissimo bilancio relativo a questa prima, parziale, fase: «in effetti – ci risponde Greco – non mi aspettavo certamente rose e fiori ma non pensavo di trovare una situazione così drammatica sotto tanti punti di vista. Spero che i cittadini abbiano compreso la pesante eredità che mi è stata lasciata e siano tolleranti e pazienti nei confronti dell'azione amministrativa che abbiamo intrapreso».
In merito ai settori che lo hanno impegnato di più in questo primo scorcio di mandato, il sindaco è perentorio: «ad onore del vero c'è al riguardo l'imbarazzo della scelta, anche perché oltre a certi problemi che più toccano da vicino i cittadini, come l'acqua ed i rifiuti, ce ne sono altri che pur con un minore impatto mediatico sono sicuramente altrettanto importanti ed impegnativi. Mi riferisco, se non sono stato molto chiaro, primo fra tutti alla problematica Eni ed ai relativi investimenti sul territorio».
Parte della cittadinanza si è mostrata da subito impaziente in merito alla mancata efficienza dei servizi pubblici e non ha tutti i torti considerato il passato: «come tutta la cittadinanza ha potuto constatare – replica l'avv. Greco -, ho preso delle iniziative forti nei confronti di Caltaqua relativamente alla gestione del servizio idrico e nei confronti di Tekra per quanto concerne il servizio di raccolta dei rifiuti. Ma queste sono state delle risposte a situazioni di vera e propria emergenza. In futuro bisognerà invece migliorare questi servizi come altri, vedi sosta a pagamento e verde pubblico ad esempio, onde evitare disagi e situazioni così gravi o comunque indegne per una città civile».
La mancata iscrizione del Gela in serie D è una sconfitta dell'intera città: «tutto quello che era nelle nostre possibilità – afferma il primo cittadino gelese -, è stato fatto. Abbiamo scelto, in modo assolutamente trasparente, attraverso l'istituzione di una commissione fatta da persone serie, severe e lontane mille miglia da logiche “spartitorie”, la compagine ed il progetto ritenuto più valido tra quelli presentati allo scopo di rilanciare il calcio gelese. Com'era altresì nel nostro dovere e compito istituzionale, abbiamo sistemato e restituito alla città lo stadio “Vincenzo Presti”, in tempi rapidi, ai fini della sua fruibilità».
Si vocifera di nuovi ingressi in Giunta fino a raggiungere il numero di sette assessori così come consente la nuova normativa e non mancano indiscrezioni relativamente a screzi nella maggioranza con e tra alleati: «la maggior parte dei consiglieri di maggioranza – ci ricorda il Sindaco -, con la sola eccezione dei due del Partito democratico e dei due di Forza Italia, sono stati tutti eletti in liste civiche senza aderire a formazioni partitiche. Non vi è ombra di dubbio che senza ancoraggio ideologico ed in mancanza di partiti, a parte i sopra citati Pd e Fi, con riferimenti regionali e nazionali, l'azione e l'attività amministrativa impartite risultano più complesse.
Ciò non si traduce in una sofferenza. Ciò significa essere consapevoli da subito che per cementare e tenere unite le varie anime, la via maestra è giusto quella di amministrare con giudizio, efficacia, trasparenza e correttezza, nell'esclusivo interesse della città. Non è uno spot e finché ciò sarà reso possibile, tutto rimarrà inalterato. Nel caso di fughe in avanti finalizzate alla difesa di interessi personali o di gruppo, non esiterò un attimo ad intervenire energicamente. Insomma – conclude Greco -, sono consapevole delle mie difficoltà, ma altrettanto consapevole della mia determinazione ad aiutare la nostra Gela».