La giunta regionale presieduta da Nello Musumeci, riunitasi a Catania lunedì 4 febbraio, ha deciso di anticipare a domenica 28 aprile il primo turno della tornata elettorale delle amministrative nell'isola, con eventuale ballottaggio il 12 maggio.
Non ci sarà, pertanto, election-day con le europee fissate per domenica 26 maggio. L'assessore alle autonomie locali, Bernadette Grasso, ha dichiarato che l'anticipazione delle amministrative a fine aprile si è resa necessaria per consentire lo svolgimento delle elezioni indirette provinciali previste per il 30 giugno, evitando un ulteriore commissariamento degli enti territoriali intermedi.
Ogni tattica attendista è stata sconfessata. Ora è corsa contro il tempo. Chi si è già portato avanti col lavoro nella composizione delle liste si ritrova avvantaggiato, ma sono in pochi a poterlo dire. La presentazione delle liste, unitamente alle candidature a sindaco collegate, devono essere presentate tra il 29 marzo ed il 3 aprile.
Le liste civiche che non riportano il simbolo di un partito o movimento che ha un gruppo parlamentare all'Ars, o alla Camera o al Senato, devono essere sottoscritte da almeno 400 cittadini elettori.
Per essere sicuri e non rischiare di essere eliminati dalla competizione elettorale perché alcuni cittadini hanno sottoscritto più liste, dovranno essere almeno cinquecento, anzi considerata l'abbondanza di liste civiche che si prefigura, dovranno essere anche di più. Inoltre, tali sottoscrizioni possono essere autenticate dalla Cancelleria del tribunale, o da un giudice di pace, o da un notaio, o dal segretario comunale, o da un funzionario comunale indicato dal commissario straordinario; mentre non potranno provvedere in tal senso altre figure presenti nella normativa ma non disponibili attualmente: ci riferiamo al presidente provinciale, al sindaco, al presidente del consiglio provinciale, al presidente del consiglio comunale, ai singoli consiglieri provinciali e comunali. Figure che permettevano di liquidare le pratiche più celermente.
Insomma, i nodi cominciano a venire al pettine e con netto anticipo. L'unico che ha ufficializzato la candidatura a sindaco e sta già lavorando alla lista o più liste è Maurizio Melfa. Nel centrodestra sono tre i blocchi con rispettivi papabili candidati. Uno è rappresentato dalla Lega ed il Popolo della Famiglia, con parte dei Fratelli d'Italia secondo diversi “rumors” già dentro. Il candidato rimane quello della Lega, vale a dire il presidente del circolo gelese appena insediatosi, Giuseppe Spata.
L'altro blocco è costituito da Forza Italia alla cui composizione della lista provvederà soprattutto il coordinatore provinciale e deputato regionale del collegio nisseno, on. Michele Mancuso, che ha messo un proprio uomo a commissario cittadino. Se si trova definitivamente l'accordo con i centristi attorno Vincenzo Cirignotta, sulla falsariga del patto stipulato a Palermo tra Gianfranco Micciché e Saverio Romano, è proprio Cirignotta il candidato più probabile a sindaco, perché Mancuso ha già il suo a Caltanissetta. A dialogare con entrambi i blocchi sia DiventeràBellissima che Energie per l'Italia.
Il terzo blocco è, infine, quello delle due liste civiche che sta costruendo Pino Federico, (nella foto) con il presumibile benestare della deputata nazionale forzista del collegio nazionale di Gela, ossia l'on. Giusi Bartolozzi. E' cioè verosimile, a queste condizioni, che tanto Federico quanto la Bartolozzi metteranno un paio di candidati a testa nella lista di Forza Italia, ma caricheranno tutto sulle due liste civiche, misurandosi alle urne con Mancuso. Non è escluso che sopraggiungano poi altri alleati ed ulteriori liste civiche allegate, a condizione del sostegno alla candidatura a sindaco di Federico.
Appetito da tutti e tre i blocchi di centrodestra è il "progetto civico" di Un'Altra Gela, Uds, Una Buona Idea e Gela punto. Ad aver dato disponibilità a candidarsi sono stati Lucio Greco e Terenziano Di Stefano ai quali potrebbe aggiungersi Filippo Franzone in caso di ingresso del suo comitato. Il Csag, infatti, ha chiesto ai cittadini se era il caso di scendere in campo con una propria lista per sostenere con più forza la battaglia per la Città metropolitana di Catania. L'anticipazione delle amministrative e l'individuazione del 30 giugno prossimo per le elezioni provinciali, contro il cui decreto di indizione si è promesso di ricorrere al Tar, ha reso complicatissimo lo scenario ed il campo di azione.
Nel centrosinistra, il Pd è a buon punto sulla lista, con o senza simbolo. Si sta valutando se optare per una candidatura interna ed i nomi che circolano da mesi sono quelli di Guido Siragusa e Alessandra Ascia, ovvero per una candidatura esterna a quanto pare cercando di pescarla nel mondo della scuola e della cultura più in genere. Non è da escludere che alla fine i dem accettino la candidatura di Massimo Catalano sostenuta dal gruppo dei cespugli di sinistra che sta lavorando per l'allestimento di una lista competitiva. Grillini ancora in stand-by.