Si è aperta la caccia al reddito

Si è aperta la caccia al reddito

La crisi imperversa, i soldi scarseggiano nelle casse degli Enti pubblici e nei portafogli familiari, e si fa pressante la caccia a nuovi redditi, di qualunque natura essi siano.


C’è grande attesa per il “reddito di cittadinanza”, cavallo di battaglia dei Cinquestelle, tanto che circa 500.000 italiani si sono fatti prendere in giro facendo già domanda al sito farlocco dell’IMPS (scambiato per l’Inps nazionale). A seguire c’è il “reddito di pensione”, che promette la pensione minima a 780 euro per ciascun pensionato e un minimo di 1.170 euro per una coppia di pensionati. Coperture tutte da vedere e verificare, ma l’illusione non costa nulla.

L’idea più originale è però venuta a Mario Adinolfi, un inquietante soggetto (in questi giorni a Gela) che col suo Popolo della Famiglia sta presentando la proposta di legge per il Reddito di maternità. Il difensore delle famiglie italiane, organizzatore del Family Day, è un bel tipetto: divorziato e risposatosi a Las Vegas, ex giocatore professionista di poker, è autore anche di frasi famose che lo faranno ricordare ai posteri, tipo “più degli occhi di un vitellino, mi commuove una bella scaloppina ben cucinata”. Un vero animalista.

Poiché molto spesso la carriera politica è il desiderato approdo di gente che non sa fare altro, Adinolfi ha inventato il Reddito di maternità, proponendo, per ogni donna che, dopo la nascita di un figlio, rinunci a lavorare e resti a casa a curare il pargolo, un assegno mensile di mille euro per i primi otto anni di vita del bambino. Le coperture? Tre miliardi l’anno a carico della Presidenza del Consiglio.

Ma i conti sembrano sbagliati. Nel 2017 in Italia (fonte Istat) sono nati 458.000 bambini. Se ipotizziamo che anche solo 200.000 mamme restino a fare le casalinghe e ad accudire la progenie, al modico presso di mille euro al mese, il primo anno basteranno due miliardi e mezzo, ma gli anni successivi ne occorreranno il doppio, il triplo e via dicendo. La solita bufala sparata per acchiappare voti, visto che il movimento di Adinolfi vuole misurarsi nella battaglia politica e troverà qualche ingenuo pronto a seguirlo.

Ma sembra che si stia già lavorando, da più parti, per altri tipi di redditi da elargire in cambio di specifiche attività: il “reddito di frequenza” per i ragazzi che si ostinano a frequentare le scuole, il “reddito di cantiere” per i pensionati che passano ore a controllare i cantieri pubblici dando preziosi consigli, il “reddito di mobilità” da assegnare ai pendolari, il “reddito di ingenuità” per chi condivide sui social le bufale più incredibili.
Insomma, redditi per ogni categoria. Chi paga? Poi si vedrà, l’importante è che qualche spirito semplice sia disposto a crederci…