I centristi popolari si riorganizzano ed addirittura saranno presenti alle elezioni europee con “Idea Popolare”, fusione di “Cantiere Popolare” di Saverio Romano, già deputato e ministro durante il Governo Berlusconi e “Idea Sicilia” di Roberto Lagalla, attuale assessore regionale all'Istruzione.
Il battesimo ufficiale è avvenuto nell'affollatissima “kermesse” di Cefalù, dove hanno partecipato anche il presidente della Regione Nello Musumeci ed il presidente dell'Ars Gianfranco Micciché. Presente al convegno del 24 novembre scorso, anche una folta delegazione gelese capeggiata dal consigliere comunale uscente di “Noi con l'Italia”, Vincenzo Cirignotta: «la convention di sabato – ci risponde Cirignotta - è stata una giornata di alto spessore politico, durante la quale è stata sviluppata una idea dell’Europa secondo i dettami del liberismo e del popolarismo che si rifanno al “Ppe”. Una idea chiaramente differente da quella populista.
Personalmente sono molto soddisfatto dei lavori della giornata – esplicita Cirignotta – ed ho avvertito la netta sensazione che il 24 novembre possa rappresentare una giornata storica per la politica regionale, con una inevitabile refluenza, a mio avviso, anche sulla politica nazionale. Infatti – prosegue l'esponente centrista -, l’idea di una lista unica del centrodestra per le elezioni europee, lanciata dal leader di “Cantiere Popolare”, Saverio Romano ed accolta favorevolmente dal Presidente dell’Ars Gianfranco Micciché e dal presidente della Regione Nello Musumeci, ancora una volta pone la Sicilia come laboratorio politico. Vedremo nei prossimi giorni quali risvolti ci saranno nella politica isolana».
E' palese che “Idea popolare” oltre al movimento regionale di Musumeci, guardi soprattutto a partiti nazionali come Forza Italia ed Udc. Se queste forze dovessero decidere di unirsi per giocarsela alle Europee, potrebbero aprirsi nuovi scenari, specie nel centrodestra, anche alle amministrative, considerato che le Europee si terranno a fine maggio: «in effetti – sottolinea il più volte consigliere comunale gelese – la lista unica postula una proposta politica unitaria fondata sui valori del liberismo, della solidarietà, dell’accoglienza, finalizzata in ultima analisi alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa.
Certo, per quanto riguarda gli scenari locali, considerata la concomitanza con le amministrative, questo progetto politico aprirebbe orizzonti nuovi e cosi come ho auspicato nel mio intervento durante i lavori dell’assemblea, “Uniti in Europa, Uniti nelle Amministrazioni locali”. Non nascondo di lavorare in questi mesi affinché si possa replicare a Gela, lo stesso schema che ha portato alla elezione di Nello Musumeci, dove le forze centriste e moderate sono state determinanti, in virtù di un'alleanza che ha permesso la nascita di un governo regionale serio e laborioso».
A proposito di elezioni amministrative gelesi, per chi è nell'agone politico da diverso tempo come Cirignotta, la figura che si candiderà al governo della città come nuovo sindaco alle prossime elezioni deve avere precise attitudini ed abilità: «al netto di quello che è successo nella trascorsa consiliatura – puntualizza il politico moderato – il candidato a sindaco dovrà avere capacità politiche, esperienza e competenza innanzitutto sul piano amministrativo, senza trascurare il fatto che il valore dell’onestà per un candidato non può essere un valore negoziabile. Non solo, il candidato a sindaco, se eletto, dovrà essere il garante della lista o coalizione che lo ha sostenuto.
La ventata di “civismo” che sta animando questi mesi – prosegue Cirignotta – è sicuramente sintomo di vivacità e di partecipazione del tessuto cittadino alla vita politica. Ben vengano, dunque, movimenti civici, purché non vengano strumentalizzati per riportare in auge soggetti fuoriusciti dai partiti. Spero nella presenza di vere liste civiche, come strumento democratico per consentire la partecipazione di tutti coloro che non si rivedono nei partiti».
Calandoci infine sull'esperienza personale vissuta fino ad oggi, chiediamo a Cirignotta se, specie nella consiliatura appena passata, che lo ha visto peraltro fra i più convinti assertori della mozione di sfiducia, c'è qualcosa che non è riuscito a fare o di cui si è in qualche modo pentito: «Chi mi conosce – replica il rappresentante locale di “Cantiere Popolare/Noi con l'Italia” – sa che quando sposo una battaglia vado fino in fondo, con correttezza e lealtà. La mia convinzione di sfiduciare la vecchia amministrazione era alimentata giorno dopo giorno da un confronto quotidiano e schietto con la città. Per cui, più che pentito, direi rammaricato, per non essere stato abbastanza bravo nel fare capire al sindaco, nonostante i miei numerosi interventi nell’assise civica, che il consiglio comunale rappresenta la città, va rispettato e tale rispetto va coltivato giorno dopo giorno.
Lo scontro e la contrapposizione fra l’organo esecutivo e quello politico non porta a nullo di buono, provoca solo danni. Ecco – continua Cirignotta – spero che il prossimo sindaco di Gela inauguri una nuova stagione politica di collaborazione e sinergia con i consiglieri comunali».
Secondo quanto più volte dichiarato nei mesi scorsi, con la mozione di sfiducia a Messinese, Cirignotta non si ricandiderà al civico consesso: «lo confermo – ribadisce uno degli alfieri politici dei popolari gelesi – il 7 settembre 2018 si è chiusa la mia lunga parentesi politica di consigliere comunale. Rimango ovviamente disponibile a dare, assieme al mio gruppo politico, un contributo fattivo per la costruzione di un governo cittadino autorevole, stabile, affidabile, in grado di affrontare con serietà e risolutezza i problemi della città».