Sono passati più di 10 anni – dal 6 Novembre 2014 - quando al Ministero dello Sviluppo Economico il Comune di Gela e la Regione siciliana hanno sottoscritto con l’Eni il protocollo d’intesa per l’area di crisi di Gela, cofirmatari: Enimed, Ra.Ge, Versalis, Syndial (tutte società della galassia Eni), le rappresentanze sindacali nazionali e territoriali di categoria, Confindustria Centro Sicilia.
Il protocollo del 2014, tra gli altri impegni, prevede che l’Eni eroghi un contributo di 32 milioni di euro come compensazione al territorio, che Comune e Regione devono destinare «alla realizzazione di interventi per lo sviluppo sostenibile nel settore delle energie e di riqualificazione urbana e culturale della città di Gela». Parte dei fondi delle compensazioni sono state destinate alla ristrutturazione dell’ex casa albergo, per realizzare il progetto denominato Macchitella Lab, iniziativa promossa dal Comune per creare uno spazio polifunzionale aperto, soprattutto, ai giovani.
Per questo, nel 2016 con un impegno sulle compensazioni di 2,5 milioni di euro, il Comune di Gela e la Regione hanno firmato con Eni, Raffineria Gela ed EniMed un accordo, integrato l’anno dopo, che prevede già in premessa l’impegno da parte della Raffineria di eseguire gli interventi di riqualificazione e ristrutturazione dell’intero complesso immobiliare, ex casa albergo, per poi metterlo a disposizione del Comune di Gela per le finalità previste nel progetto. Dopo i lavori, conclusi più di due anni fa, sull’iniziativa sembrava calato il silenzio, ma alla fine del 2023 si è acceso un dibattito che ha interessato anche il passato Consiglio comunale e, cosa importante, alcuni giovani hanno raccolto delle firme per l’apertura di Macchitella Lab.
Finalmente, lo scorso novembre è stato siglato l’accordo per la cessione dell’immobile da parte di Eni, in comodato gratuito, al Comune di Gela. La creazione di Macchitella Lab può e deve essere il centro propulsivo di un più ampio progetto di alta formazione, per i giovani di Gela e del suo comprensorio ma anche per quelli di tutta la Regione e perfino per il bacino euro mediterraneo. Può rappresentare, inoltre, l’occasione per il rilancio di quello che fu il quartiere residenziale di Macchitella e, più in generale, per l’intera città.
Grandi ambizioni che partono da una sacrosanta rivendicazione: il diritto di Gela allo sviluppo dell’istruzione, della formazione e del sapere, necessario in un territorio che prima di tutto deve cambiare sotto l’aspetto sociale e culturale. L’accordo tra l’Eni e l’Università Kore di Enna, per svolgere a Gela degli interventi di formazione universitaria e post universitaria, deve essere solo il primo passo verso una completa presenza dell’alta formazione a Gela, affinché ai giovani gelesi sia data la possibilità di scegliere e non essere costretti ad andare via comunque.
Per questo, come su altri importanti temi che riguardano il futuro di Gela, è fondamentale realizzare un concreto confronto tra le forze socio-economiche della città, con priorità al rapporto tra il territorio e l’alta formazione: università, ricerca applicata, ITS (istruzione tecnica superiore), formazione e aggiornamento professionale, formazione civica e cittadinanza attiva.
Compito dell’Amministrazione comunale è di farsi carico, raccogliendo idee e coordinando le iniziative, affinché Gela abbia come le altre principali città, non metropolitane, dell’isola una presenza qualificata per lo studio e il sapere. Il momento è propizio, negli ultimi anni è rinvigorita l’attenzione delle Università per i territori e per le loro specificità, in questo Gela ha le carte molto più che in regola, in quanto: emblema del mutamento industriale, sito di archeologia antica e moderna, solo per dare qualche riferimento.
Essenziale è avviare, subito, un’ampia interlocuzione con tutte le Università siciliane (e non solo); con le aziende, a cominciare da quelle del territorio; con i consorzi e i poli universitari; Its Academy e con tutte le altre istituzioni produttrici di servizi. Per fare bene, fondamentale è la cooperazione delle agenzie formative del territorio, a cominciare dalle scuole. Per Gela è la seconda possibilità, non perderla potrebbe significare rilanciare la città.