Nuovo ospedale Ponte Olivo, chi l’ha visto?

Nuovo ospedale Ponte Olivo, chi l’ha visto?

In prossimità della campagna elettorale per le elezioni amministrative, il partito del governatore Schifani, Forza Italia, aveva ribadito in maniera fortemente compatta che il nuovo ospedale a Ponte Olivo non è stato mai in dubbio.

Insomma, una certezza. A riferirlo era stato, in particolare, il deputato regionale forzista espresso dal collegio nisseno, Michele Mancuso, a margine del congresso nazionale del suo partito.

Intanto, sul pericolo del taglio ai fondi per la costruzione del nuovo nosocomio, era stata avviata una petizione on line che aveva raccolto già nell'immediatezza, centinaia e centinaia di adesioni. E mentre dal fronte delle opposizioni si alimentavano voci relative ad una mancanza di fondi per la copertura della struttura, a causa del taglio prospettato dei progetti per gli ospedali di Carini, Siracusa e – per l’appunto – Gela, conseguente alla paventata riduzione dei fondi Fsc, il presidente Schifani si sbilanciava promettendo ai microfoni dei media regionali che «anche Gela avrebbe avuto il suo nuovo ospedale».

Non solo, in occasione di un'intervista ad un quotidiano regionale, Schifani aveva qualche giorno dopo aggiunto che per Gela è previsto un budget da 280 milioni di euro per un ospedale da 250 posti letto. Queste somme rientrerebbero nello stanziamento che il governo nazionale avrebbe assicurato alla Sicilia, pari a 1 miliardo e 870 milioni di euro, quali fondi del cosiddetto “ex articolo 20”.

Ovviamente, giunti alle amministrative primaverili, l'argomento è stato rivendicato in campagna elettorale dall'intero centrodestra, con il Pd dall'altra parte ad accusare di strategia elettorale gli avversari. Il commissario cittadino dem ed ex parlamentare regionale, Peppe Arancio, non le mandò a dire agli avversari, che sono al governo nell'isola, tacciandoli di prendere in giro i gelesi, in maniera del tutto spudorata e senza un minimo di vergogna.

Senonché, a chiusura della prima fase del piano territoriale regionale, lo scorso mese di ottobre, nel pacchetto di proposte progettuali presentato dall'amministrazione Di Stefano, sostenuta fra gli altri anche dal Pd con due assessori e sei consiglieri comunali, c’è pure il progetto del nuovo ospedale a ponte olivo. Della serie, “non ti credo e ti critico, ma intanto il progetto per il nuovo ospedale te lo presento”. 

Cionondimeno, un paio di settimane fa, si è diffusa la notizia dell'approvazione in via definitiva da parte del governo regionale, del progetto per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa, per un importo pari a 372 milioni di euro, di cui 24 milioni a carico della Regione, 300 milioni attraverso il sopra citato “ex articolo 20” (L. 67/88) e 48 milioni a carico dell'Asp siracusana. Una notizia che ha messo di nuovo in fibrillazione il partito democratico locale. Sollecitato attraverso l'on. Giovanni Burtone, il gruppo parlamentare dem all'Assemblea regionale siciliana ha presentato un'interrogazione al Presidente Renato Schifani ed all'assessore al ramo Giovanna Volo.

In attesa di quella diretta da ascoltare a Sala d’Ercole, una parziale risposta ed in via indiretta è arrivata ancora una volta dalla stampa, con un esultante governatore Schifani che ha commentato con orgoglio il «Sì da Roma alla rimodulazione del piano sanitario, con lo sblocco di 800 milioni». Più precisamente, «la Conferenza Stato-Regioni – ha dichiarato il Presidente – ha dato parere favorevole alla rimodulazione del piano sanitario per le strutture ospedaliere da finanziare con le risorse ex articolo 20 in Sicilia. Si sbloccano sostanzialmente 800 milioni di euro per l'edilizia sanitaria che serviranno per costruire tre nuovi ospedali e ristrutturarne un quarto nella città di Palermo». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha partecipato in videoconferenza alla riunione. 

«Oggi – ha aggiunto il governatore – compie un fondamentale passo in avanti l’azione del mio governo, che ha trovato la condivisione dello Stato, per riqualificare e innovare la sanità siciliana, partendo dalle opere infrastrutturali, premessa essenziale per un’assistenza efficiente e adeguata agli standard moderni che vogliamo garantire ai nostri concittadini.

Per questo, a luglio scorso, abbiamo già stipulato una convenzione con Invitalia che ci supporterà nella realizzazione degli interventi, garantendo tempi veloci. Abbiamo chiara la strategia complessiva per dotare la Sicilia, utilizzando anche i fondi del Pnrr e quelli del Fsc, di un sistema sanitario che garantisca cure adeguate ai cittadini, fermando, e magari invertendo, i flussi della migrazione ospedaliera, diventando un punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo, come avviene già nel settore dei trapianti, che è un’eccellenza della nostra sanità».

Il governatore allude alla sanità siciliana ma l’area che ne beneficia è solo quella del capoluogo regionale. Si tratta di opere inserite nell’accordo tra Stato e Regione che hanno un valore complessivo di 747,7 milioni di euro. In particolare, 120 milioni di euro saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo di eccellenza pediatrico, che farà capo all’azienda ospedaliera Arnas Civico-Di Cristina; 348 milioni serviranno per la realizzazione del nuovo Policlinico, per offrire all’utenza elevati livelli prestazionali in ambienti idonei e accoglienti ma anche sicuri per gli operatori impiegati;

240 milioni saranno destinati alla costruzione del nuovo Polo oncoematologico degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, che avrà l’obiettivo di costruire percorsi assistenziali di prevenzione, diagnosi, cura e follow-up, fornendo ad ogni paziente le cure sperimentali più avanzate; infine, 39,7 milioni serviranno per i lavori di adeguamento e messa a norma del Polo chirurgico e delle emergenze dell’ospedale Cervello (padiglione A). Tutte strutture ospedaliere situate a Palermo.

Il prossimo passo sarà la firma di un accordo di programma-quadro tra Ministero della Salute e Regione per avviare la fase che porterà alla predisposizione dei bandi di gara e alla esecuzione dei lavori. La convenzione firmata a luglio scadrà nel dicembre 2026 e prevede che Invitalia supporti la Regione nella realizzazione dei quattro interventi, svolgendo attività di Centrale di committenza e di supporto tecnico-operativo nella predisposizione e nella gestione delle procedure di gara e attività per accelerare la realizzazione di questi investimenti. Il rispetto dei tempi di attuazione sarà sottoposto al costante monitoraggio della Regione per il tramite del dipartimento di Pianificazione strategica, guidato da Salvatore Iacolino. 

E Gela? Si era detto che il nuovo ospedale di ponte olivo, peraltro riferimento non solo del comune di Gela, ma anche del suo comprensorio con dentro Butera, Niscemi, Mazzarino e Riesi, sarebbe stato dotato di 250 posti letto e coperto da un budget di 280 milioni di euro, all’interno del miliardo e 870 milioni di euro, reperibili dai fondi del cosiddetto “ex articolo 20”.

Di questi fondi, per quanto ci è dato sapere, quasi 750 milioni sarebbero destinati alle 4 mega strutture ospedaliere palermitane, 300 milioni servirebbero per l’ospedale di Siracusa e non sappiamo se altre somme sono state già impegnate per altri progetti. La domanda che sorge spontanea allora diventa: degli oltre 800 milioni (o forse meno) che rimangono, rispetto a quelli complessivi che la conferenza Stato-Regioni avrebbe messo a disposizione della Sanità siciliana, i 280 milioni (che invero sembrano pure pochi) per il nuovo ospedale di ponte olivo ci rientrano ancora? 

O saranno trasferiti ad altre fonti di finanziamento, come già avvenuto dai fondi Fsc a quelli ex articolo 20? Se si pensa al porto, alla tangenziale ed altro, il film sembra essere lo stesso. Buona visione, allora, se amate le repliche.