Eni, biocarburanti made in Gela sempre più centrali nella mobilità sostenibile

Eni, biocarburanti made in Gela sempre più centrali nella mobilità sostenibile

Eni aderisce all’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite offrendo il suo contributo al raggiungimento dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDG), secondo un modello di business che si combina organicamente con i principi di sostenibilità ambientale e sociale, agendo sulla base di tre direttrici: eccellenza operativa, neutralità carbonica al 2050 ed alleanze per lo sviluppo.

Si tratta di tre leve che definiscono il raggio di azione di Eni nel mondo, lungo il percorso della "Just Transition", ossia la transizione energetica giusta. Diversi i casi di studio che riguardano Gela. Tra questi, il più importante rimane la bioraffineria, la più all'avanguardia d'Europa. Un impianto in grado di trasformare in biocarburanti praticamente qualsiasi materia prima d’origine biologica. 

La bioraffineria di Gela produce biocarburante di qualità (HVO - Hydrotreated Vegetable Oil, Olio vegetale idrogenato) a partire da materie prime di origine biologica, in un impianto dall’elevata flessibilità operativa.

Alla base del processo vi è la tecnologia proprietaria “EcofiningTM”. La bioraffineria è alimentata prevalentemente (circa 85%) da materie prime di scarto, come oli esausti da cucina, grassi animali e residui dell’industria agroalimentare per la produzione di biocarburanti, HVO diesel, bio-GPL, di bio-jet e di bio-nafta destinata alla filiera della chimica. Inoltre a Gela è in costruzione l’impianto per la produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione (Sustainable Aviation Fuel – SAF). I bio-componenti trattati, una volta distillati, daranno origine a Eni Biojet, un carburante miscelabile con il prodotto convenzionale. 

I risvolti sul piano della mobilità in cui opera Enilive sono evidenti, già solo se si considerano le intese raggiunte in questi ultimi mesi. Pochi giorni fa, il direttore generale di Poste italiane, Giuseppe Lasco, e il direttore generale Energy Evolution di Eni, Giuseppe Ricci, hanno firmato una lettera di intenti che, per il trasporto su gomma, prevede la fornitura del diesel HVOlution, disponibile in oltre 1.000 stazioni di servizio in Italia, che sarà gestita attraverso Multicard, il servizio di carte commerciali di Enilive.

Per il trasporto aereo, inoltre, la collaborazione riguarda la fornitura presso alcuni aeroporti nazionali italiani di JET A1+Eni Biojet, la cui componente di SAF (Sustainable Aviation Fuel, cioè carburante sostenibile per l’aviazione) è prodotto da Enilive al 100% da materie biologiche e idoneo ad essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale, fino al 50%.

«La collaborazione con Enilive – ha commentato il direttore generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco – ci permette di far muovere la nostra flotta, che è la più grande del Paese, con biocarburanti, una soluzione grazie alla quale potremo ridurre sempre più rapidamente l’uso di carburanti di origine fossile».

L’accordo tra le due società partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze vuol contribuire alla transizione energetica del Paese, muovendosi in coerenza con le priorità ambientali del Piano Strategico di Poste Italiane tra cui la sostituzione del suo intero parco mezzi con veicoli più sostenibili ed il raggiungimento della carbon neutrality entro il 2030, anticipando di vent’anni i già ambiziosi obiettivi fissati dalla normativa Europea. «Gli impianti e le tecnologie che abbiamo sviluppato nell'ultimo decennio - ha dichiarato Giuseppe Ricci - consentono a Enilive di produrre le quantità di HVOlution e SAF necessarie a soddisfare le esigenze del mercato».

Ed anche la flotta Itabus, società di trasporto su gomma a lunga percorrenza che dallo scorso maggio fa parte del gruppo Italo, viaggerà lungo lo stivale con il biocarburante diesel HVOlution di Enilive.

Il nuovo accordo siglato il mese scorso, segue quello sottoscritto dalle due società nel 2021. Itabus, con la sua flotta di 100 bus di ultimissima generazione, fa della sostenibilità uno dei pilastri del proprio progetto. Giovanni Maffei, Head of Commercial and Marketing di Enilive, ha commentato: «La decarbonizzazione del trasporto su strada, in particolare dei mezzi adibiti ai passeggeri, è una sfida importante per la transizione ecologica. Siamo orgogliosi che Itabus, un operatore importante per la mobilità delle persone nel nostro Paese, abbia scelto di affrontarla insieme a Enilive utilizzando HVOlution».

A ruota Francesco Fiore, amministratore delegato di Itabus, ha commentato: «abbiamo una flotta di autobus all’avanguardia sotto ogni punto di vista e la sostenibilità è da sempre al centro della nostra strategia. La partnership con Enilive prosegue perché abbiamo gli stessi obiettivi e la stessa visione di intenti».

Sviluppare iniziative congiunte per accelerare la transizione energetica verso nuove fonti di energia è, infine, il principale obiettivo della Lettera d’Intenti firmata a fine giugno a Roma dal Gruppo FS Italiane e da Eni: la collaborazione tra i due gruppi industriali prevede di identificare nuove opportunità nell’ambito dei trasporti, dell’energia e dei materiali attraverso studi di fattibilità, analisi e sperimentazioni di soluzioni tecnologiche innovative.

L’intesa, della durata di tre anni e che rinnova una precedente Lettera d’Intenti, è stata siglata da Roberto Tundo, Chief Technology, Innovation & digital officer del Gruppo FS Italiane e da Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution di Eni.

L’utilizzo dei biocarburanti sui treni e sugli autobus rientra a pieno in questa strategia. Il Gruppo FS ed Eni dal luglio 2023 hanno avviato una sperimentazione per l’uso del biocarburante Hvo in purezza, in sostituzione del diesel, utilizzando anche i treni ibridi Blues di Trenitalia di ultimissima generazione in servizio in Calabria.

Nel dettaglio, FS ed Eni si impegnano a collaborare per identificare e sviluppare nuove opportunità, come l’utilizzo di combustibili alternativi per i trasporti, soluzioni di logistica intermodale, best practice di efficientamento energetico. Tra i punti dell’accordo anche la definizione di regolamenti, metodologie e standard tecnici e la sperimentazione di nuove tecnologie legate alla sostenibilità e all’economia circolare.