Gela come metafora: costruire o ricostruire una nuova identità

Gela come metafora: costruire o ricostruire una nuova identità

Basta il richiamo a un passato mitico o storico per ricostruire o, meglio, per costruire un’identità civica?

La mia risposta è negativa come quella di quanti insegnano a tener conto della realtà con i piedi ben piantati a terra.

Tengo ad aggiungere, però, che se i cittadini non staccano i piedi dal pavimento, rischiano di restare, come si è soliti precisare, in mezzo ad una strada, dove attraggono tanti altri, seppure in buona fede.

Il recente voto di Gela, secondo me, invita a non rassegnarsi nel permanere in mezzo a una strada. Per questo mi pare doveroso invitare alla riflessione su una parolina prima di entrare nel merito della Città come metafora.

Oggi va di moda una parola magica: ‘resilienza’. Essa invita la mente a costruire il nuovo. Non a ricostruire il passato. Caso mai a operare un restauro conservativo Più esattamente a progettare il futuro. Muovendo dal nulla? Pura utopia o addirittura distopia. Ma traendo alimenti ed elementi dal passato. Dalla memoria, senza la quale la morte trionfa. 

Fanno bene i cultori di storia patria a sollecitare la più seria e vigile attenzione, per esempio, sulla Ghela del V secolo a.C. che fu città splendida e ricca, dove, tra l’altro, si celebrò (424 a.C.) il Congresso della Pace. Basta ora tenere alto il ricordo di quell’evento col bel discorso antimperialista di Ermocrate per giungere alla metafora di Gela “Città della Pace”? Il discorso potrebbe fare da premessa – nobile e ben titolata – per un’azione politica capace di confrontarsi con la realtà odierna e dare slancio a quanti giovanissimi hanno bisogno di staccarsi dalla palude e slanciarsi, in termini di ‘resilienza’ verso l’alto. Evitando di annegare nelle acque stagnanti.

Uno sguardo veloce, anche se discutibile, ci fa vedere quella Papa Francesco ha definito Guerra Mondiale combattuta in varie regioni. A ben vedere e in buona sostanza, si riscopre  il ritorno alla ‘centralità’ del Mare Mediterraneo. Esso non è soltanto il Mare che sta in mezzo alle Terre! Esso torna ad essere, seppure in epoca di globalizzazione, il ‘Centro’ sul quale passano gli interessi, non solo commerciali, delle grandi Potenze. Nell’Ottocento e nel Novecento venne conteso da Francia, Russia (con la guerra di Crimea),Inghilterra che volle arginare la Potenza dei Borboni di Napoli, agevolando, di fatto, lo sbarco dei Mille garibaldini. (Chissà perché ?) E ora anche dagli Usa che guardano con attenzione ai confini della Russia con l’Ucraina e con gli occhi rivolti sul Mar Nero che apre al Mediterraneo Senza escludere gli interessi che la Cina ha a mantenere una condizione di fibrillazione.

Ecco la metafora!

Bisognerebbe provare che la Città di Gela ha i titoli per convocare un nuovo Congresso della Pace al quale fare partecipare delegazioni (di giovani oltre che di politici) di città e di stati che si affacciano sul Mare Mediterraneo per promuovere una cultura politica europea alimentata da radici che affondano nella solidarietà e nell’accoglienza. Alla luce di altri valori realizzabili con le nuove tecnologie della comunicazione e del contributo non alienabile che viene dall’Intelligenza Artificiale. Grazie alla quale oggi è possibile pensare il Qui e l’Altrove in un medesimo tempo e in un medesimo luogo, che prima si potevano proporre come metafore, come utopie o come distopie.

Io credo che la città di Gela oggi abbia i titoli per farlo. Per darsi e per farsi riconoscere, senza presunzione e senza pusillanimità, una nuova identità mettendo in opera tutto il nuovo potenziale dell’amministrazione comunale. Senza neanche sopravvalutare il fenomeno dell’astensionismo che non è una anomalia specifica gelese. Il calo di partecipazione al voto si è verificato dappertutto. Ma anche nella antica e democraticissima Atene del V sec. a. C., la partecipazione all’Agorà era piuttosto bassa, mentre era altissima la partecipazione alle rappresentazioni teatrali. Che, come oggi continuiamo ad apprezzare, non si ispiravano al banale populismo. Tutt’altro!

“Portavano lo spettatore di là, Altrove. Verso la “città nuova”. Non più ‘palaziale’ … Era come esser condotti in “esilio” (extra solum). Fuori dal ‘suolo’ quotidianamente vissuto. Per atterrare su un nuovo suolo. Oggi, forse, costituito da un ibrido di “globale” e “locale”. Di una globalizzazione vissuta su uno schermo (screen) e di un genius loci  cercato tra i ricordi e la spazzatura….

E’ tempo di un nuovo atterraggio dopo i tanti vissuti dalla città di Gela-Terranova-Gela? Di una nuova coniugazione di globale e locale? Cercando nuovi intrecci tra scuola (scolè=luogo dell’indugio e di separazione dal quotidiano) e politica volta a promuovere nuovi “radicamenti”?

Uno schema di progetto sull'eventuale convegno sulla Pace.

Titolo: Gela tra le città della pace con  le città per la pace. (Il progetto dovrebbe realizzarsi in due momenti:

a) momento  interno

b) proiezione esterna.

Il momento interno dovrà vedere protagonisti gli studenti del Liceo classico utilizzando il testo di Tucidide sul Congresso di Gela del 424 a.C. drammatizzando il discorso sulla pace di Ermocrate con la guida dei loro docenti di Greco e di Storia Antica.

La contestualizzazione della situazione di Gela nel V sec.   a. C. dovrebbe essere curata da un docente universitario e da un archeologo per sottolineare lo splendore della città utilizzando i reperti messi in mostra nell’evento dal titolo TA ATTIKA’.

La proiezione esterna dovrà coinvolgere il Comune e la Regione Sicilia per la promozione della Pace Mediterranea come condizione della Pace planetaria. La città di Gela e il Liceo “Eschilo” dovrebbero attivarsi per coinvolgere altre città dell’Isola, dell’Europa Mediterranea, dell’Asia e dell’Africa che hanno contribuito alla nascita dell’Occidente e della sua civiltà.

Perché i precedenti storici:

Per dare nobiltà al presente o per legittimare la memoria che vince la sua battaglia contro la morte? 

(O per tentare di costruire un futuro aperto alle nuove generazioni da impostare con loro?)

Studio dei seguenti documenti:

1° discorso di ermocrate nel Congresso di Gela del 424 a.C.: (dell'unità dei Sicelioti contro l'Imperialismo);

2° lo sbarco degli Alleati il 10 luglio del'43 e l'avvio della fine della Seconda Guerra Mondiale con l'inizio della Liberazione dell'Europa dalla dittatura nazifascista. (Gela è la prima città europea a sperimentare la Pace) (La Conferenza di Casablanca)

3°-Il richiamo al Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorno:

del principio del cuius regio eius religio che ha caratterizzato la storia moderna)

4° La dimensione politica (Il ruolo di Organismi universali e dello Stato Federale)

5° La dimensione etica (solidarietà)

6° la dimensione Economica (Concorrenza e competitività)

7° La dimensione religiosa (Multiculturalismo)

Tra i documenti:

a)Il testo di Tucidide, b) Alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, c) La dichiarazione conclusiva della Conferenza di Casablanca, d) alcuni riferimenti alla Dichiarazione Universale dei diritti umani del dicembre 1948.

Da coinvolgere:

1. Comune di Gela

2. Liceo “Eschilo” di Gela

3. Regione Sicilia

4. Città mediterranee

Tra i relatori:

Oltre ai rappresentati delle istituzioni governative, storici, filosofi e politologi di chiara fama.

Le spese utilizzando i contributi del Comune, della Regione Sicilia, di sponsor privati non soltanto locali

Location:

1° Liceo Eschilo

2° Museo della Nave greca (se aperto)

A.G.A.