Come da diversi mesi a questa parte, l’attenzione del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di porto di Gela è volta, in particolare, al contrasto degli illeciti di natura ambientale perpetrati lungo le sponde del Fiume Gela.
Le attività in questione hanno portato i militari operanti, più volte nel corso del tempo, a risalire le sponde del Fiume, alla ricerca sia di scarichi abusivi che di depositi di rifiuti potenzialmente dannosi per l’ambiente.
Nelle scorse settimane, il personale della Capitaneria di porto di Gela, infatti, rinveniva, in zona limitrofa alle sponde del Fiume Gela, un intero canale originariamente adito a raccolta acque meteoriche per successivo deflusso al corpo idrico, colmo di refluo fognario visibilmente non depurato, ben coperto dalla vegetazione spontanea insistente e difficilmente distinguibile se non tramite approfondita ispezione.
Pertanto, al fine di individuare l’origine del refluo, si procedeva a controllare le unità abitative circondanti la zona, riscontrando la presenza di un intero complesso residenziale, composto da 14 nuclei familiari, abusivamente allacciato a tale canale.
Procedendo con l’ispezione e mediante l’utilizzo di un sistema di tracciante in uso ai militari del Nucleo di Polizia Ambientale, si accertava, in contraddittorio con le parti, la realizzazione di un sistema di bypass delle vasche accumulanti il refluo, che, anziché venir depurate ai sensi di legge e/o smaltite, venivano convogliate all’esterno, creando sia nocumento all’igiene e pubblica salubrità, ma anche potenziale compromissione ambientale, attesa la vicinanza della zona alle sponde del Fiume Gela.
A valle dell’attività in questione, si è proceduto, pertanto, a deferire alla Procura della Repubblica competente per territorio ciascuno dei proprietari degli immobili del complesso residenziale, ai sensi dell’articolo 255 del Testo Unico Ambientale (abbandono di rifiuti perpetrato da soggetti privati) imponendo la cessazione della condotta antigiuridica, nonché il ripristino ambientale. Altresì sono state elevate sanzioni amministrative a ciascun proprietario, per un totale di 42.000 euro.
Rimane costante l’attenzione della Capitaneria di porto di Gela alle tematiche ambientali, nell’ottica sia di repressione degli eco-reati che soprattutto di prevenzione degli stessi.