Attualità e importanza del Santo dei giovani

Attualità e importanza del Santo dei giovani

E' trascorso un mese dalla trasferta effettuata dai giornalisti accreditati presso la sala stampa vaticana e la stampa estera italiana nella terra di don Bosco.

Capitanati da don Giuseppe Costa, i giornalisti sono stati a Torino ospiti per 3 giorni nella cittadella di Valdocco, il luogo dove è nata e cresciuta la famiglia salesiana. Una trentina i cronisti, alcuni con famiglia a seguito, che in rappresentanza delle più importanti testate cattoliche, da Avvenire a Famiglia Cristiana, hanno potuto vivere una esperienza singolare, cominciata il 16 ottobre con il Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernández Artime, 10° successore di san Giovanni Bosco, il quale in conferenza stampa ha illustrato le attività che i Salesiani e le Figlie di S. Maria Ausiliatrice conducono nelle loro missioni ed istituzioni sparse in 134 paesi del Mondo. Una presenza preziosa vissuta nel carisma del santo fondatore, che ancora oggi rimane lo stesso: aiutare, sostenere, formare i giovani, chiamati ad operare nella società. 

Altro appuntamento importante del press tour è stata la visita alla Casa Museo “Don Bosco” dove ogni angolo, ogni muro, ogni arredo di quello che fu il primo edificio dell'opera salesiana, ci parlano di san Giovanni Bosco. E poi la trasferta a Castelnuovo d'Asti (oggi Castelnuovo don Bosco) dove nella parrocchia di S. Andrea,  Giovannino venne battezzato. Un paese di santi quello se si considera che lì nacque anche san Giuseppe Cafasso, mentre una vicina frazione diede i natali a san Domenico Savio.

La visita al Colle, alla Basilica intitolata a don Bosco, costruita dov'egli nacque, e la casa dove il santo crebbe con mamma Margherita e i fratelli (il padre gli venne a mancare quando aveva soltanto 1 anno e 9 mesi) sono stati altri momenti significativi del tour, conclusosi, l'ultimo giorno (era la IV Domenica d'Avvento) con la Santa Messa celebrata nello splendido Santuario di S. Maria Ausiliatrice dal Rettore don Michele Viviano (siciliano di san Cataldo), laddove riposano le spoglie mortali di don Bosco custodite in un'artistica urna nell 'altare dov' egli celebrò messa per 25 anni.

Naturalmente per i giornalisti, a parte gli aspetti culturali e religiosi del “pellegrinaggio” – arricchiti anche dal 400° anniversario della morte di san Francesco di Sales – non sono mancati momenti di relax, soprattutto nella frequentazione di ristoranti e trattorie, dove è stato possibile conoscere ed apprezzare l'ottima cucina piemontese.

Una trasferta, quella della stampa cattolica nella Torino di ieri e di oggi, pienamente riuscita grazie all'accurata regia di don Giuseppe Costa, promotore dell'iniziativa, e l 'esperta guida di don Max Pace, salesiano di origine canadese, che è stato ottimo e brillante Cicerone. Un'esperienza, che oggi abbiamo qui voluto rievocare e ricordare, ormai prossima la festa liturgica di San Giovanni Bosco, in calendario il 31 gennaio.