Con l’Inception Meeting tenutosi questo giovedì ha ufficialmente preso il via il B20, vale a dire il più autorevole fra gli Engagement Group istituiti dal G20, che quest’anno sarà a guida indonesiana dopo la presidenza italiana del 2021.
Venti membri, tra cui l’Italia, che rappresentano circa il 90% del Pil mondiale, l’80% del commercio mondiale e i due terzi della popolazione mondiale. Dopo la crisi finanziaria del 2008, infatti, i leader mondiali hanno cercato soluzioni multilaterali e hanno tenuto il primo vertice dei leader del G20 a Washington. Il prossimo anno sarà in India, mentre fra due anni in Brasile.
Fra i presenti al meeting anche il gelese Gianfranco Caccamo (nella foto), presidente degli industriali nisseni ed a capo della “Icaro Ecology” spa, azienda leader nel campo delle bonifiche ambientali tecnologicamente avanzate. Caccamo è infatti uno dei 12 italiani scelti per far parte della task force “Energy, Sustainability & Climate”.
La mission è realizzare un'economia globale innovativa che significa essere coinvolti nell'affrontare i nuovi paradigmi della sicurezza energetica. La sicurezza energetica è una questione urgente che postula la sostituzione delle risorse energetiche insostenibili come i combustibili fossili, con quelle che non mettono il pianeta in pericolo di cambiamenti climatici estremi.
Per questa via, sulla strada vero lo zero netto, la sicurezza energetica aumenterà solo di importanza. L'impiego di energie rinnovabili comporta importanti vantaggi per la sicurezza energetica, ma necessita di un cambiamento nella politica e nella progettazione del mercato. Il B20 di quest'anno, attraverso il lavoro di questa task force si propone di trovare metodi e soluzioni al fine di accelerare la giusta transizione verso l'energia sostenibile, per affrontare la povertà energetica.
Diventa evidente che le task force non riflettono altro che le “priorità che dobbiamo darci ed inseguire, globalmente. Le altre task force sono: “Trade & Investment”, “Digitalization”, “Finance & Infrastructure”, “Future of work and education”, “Integrity & Compliance” e “Women in business action council”.
Per il manager gelese si tratta di una conferma, perché già componente lo scorso anno del B20 Italia: «ho raccolto questa nuova sfida – afferma Caccamo - consapevole che se nel recente passato la parola ‘transizione’ delineava un percorso possibile, oggi identifica una necessità.
Non possiamo più permetterci di soggiacere alle dinamiche singhiozzanti del mercato – prosegue – che finiscono con il mettere a dura prova l’economia mondiale, rischiando di far implodere gli Stati, anziché farli incontrare per soddisfare una esigenza comune. In uno scenario così critico, l’impresa agisce non solo come stakeholder responsabile, ma anche come interlocutore qualificato per promuovere la sostenibilità e ridurre le disuguaglianze.
In tal senso, il B20 Indonesia rappresenta una grande opportunità perché, ancora una volta, sollecita la comunità economica a mettere a fattor comune esperienze e culture diverse – conclude il presidente di Sicindustria nissena - per trovare insieme una soluzione condivisa da proporre ai leader politici di tutto il mondo». Il forum culminerà nel summit B20 indonesiano che si terrà a fine ottobre a Bali, in cui saranno invitati i delegati aziendali selezionati, in rappresentanza di circa 6 milioni e mezzo di imprese.