Città blindata nel pomeriggio di mercoledì scorso e fino a sera per la visita del Capo della Polizia Lamberto Giannini (nella foto), in visita ufficiale prima a Caltanissetta, quindi a Gela, accompagnato dal questore Emanuele Ricifari.
In questura ha incontrato i funzionari, il personale della Polizia di Stato, quello dell’amministrazione civile dell’Interno, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell’Anps.
Come si legge in una nota stampa della Questura, « L’incontro ha costituito un grande motivo di orgoglio per i poliziotti nisseni del capoluogo e della provincia, impegnati quotidianamente nell’attività di prevenzione e controllo del territorio, di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso, nell’espletamento dei servizi di ordine pubblico e, soprattutto, nella laboriosa e gravosa attività concernente la gestione dei migranti che quotidianamente transitano per il Centro di Pian del Lago».
«Mi fa molto piacere essere qua a Caltanissetta – ha detto il Capo della Polizia Giannini – ci tengo molto a dirvi grazie, lo sto facendo in tutta Italia, da parte mia e anche a nome di tutte le Autorità e del Capo dello Stato, per il lavoro svolto in questo periodo di pandemia che ha colpito anche tanti poliziotti».
In seguito, il Capo della Polizia, accompagnato dal Questore di Caltanissetta, ha partecipato al convegno “Vivere e testimoniare la legalità” organizzato presso la sede dell’Associazione Antiracket “Gaetano Giordano” a Gela.
In questo consesso ha incontrato il sindaco della città Greco, il presidente dell’associazione Renzo Caponetti, alcuni componenti del direttivo e della consulta dell’associazione e una rappresentanza di dirigenti scolastici e studenti del Liceo Scientifico Elio Vittorini, del Liceo Classico Eschilo, dell’Istituto di Istruzione Superiore Ettore Maiorana e dell’Istituto Tecnico Emanuele Morselli. Gli studenti del progetto PON Legalità Sostegno Attivo al Capo della Polizia hanno posto alcune domande sull’attuale situazione economico sociale della città di Gela e in che modo la Polizia di Stato contrasta la realtà criminale.
«La presenza dello Stato in un territorio come Gela è importantissima – ha detto il Capo della Polizia – è uno di quei territori che ha pagato moltissimo e lo Stato deve essere presente fisicamente, non solo in occasione di ricorrenze ma giorno per giorno con le sue istituzioni che devono fare squadra insieme. Avere uomini come il presidente dell’associazione antiracket di Gela, che si spendono per la legalità è fondamentale. Penso che il vero successo è che ci sia la normalità di persone che si impegnano in maniera così forte dando messaggi di legalità».
Il Capo della Polizia, infine, si è recato presso l’area archeologica “Mura Timoleontee” di Capo Soprano, dove insieme al Prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia e ai questori della Sicilia ha assistito all’esibizione “Note di legalità” della Banda musicale della Polizia di Stato.
All’evento hanno assistito autorità civili e militari e la signora Franca Evangelista, vedova dell’imprenditore Gaetano Giordano, vittima del racket. Ha fatto da cornice una nutrita partecipazione di pubblico e nella magica atmosfera del luogo. Apprezzate le musiche della Banda della Polizia di Stato, diretta dal Maestro Maurizio Billi, alcune delle quali accompagnate dal canto del soprano nisseno Liliana Aiera.