Sportello in Tribunale per la Messa alla Prova

Sportello in Tribunale per la Messa alla Prova

La scorsa settimana, nell’aula Moscato del tribunale, è stato siglato il protocollo per la sospensione del procedimento con messa alla prova, dal presidente del tribunale di Gela Paolo Fiore, dal giudice Lirio Conti, dal procuratore Fernando Asaro, dal direttore dell’ufficio di Esecuzione Penale Esterna (Uepe) di Caltanissetta-Enna Rosanna Provenzano, dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Gela Maria Antonia Giordano e dall’avvocato Joseph Donegani, delegato per la Camera Penale "Eschilo" di Gela.


Il protocollo prevede l’istituzione di uno "Sportello Map", presso il quale gli imputati/indagati, i difensori, le associazioni e gli enti interessati, potranno acquisire tutte le informazioni utili. Sarà predisposta anche una postazione informatica per consentire al funzionario Uepe di implementare e agevolare questo istituto.

«Mi preme ringraziare – ha affermato la dottoressa Provenzano – il presidente della Corte di Appello di Caltanissetta Vagliasindi e il procuratore generale presso la Corte di Appello di Caltanissetta Sava, perché sono state due donne visionarie. Hanno compreso l’utilità e l’importanza di una giustizia che va oltre.

La giustizia riparativa – ha aggiunto – è un nuovo modo di fare giustizia. L’imputato (non condannato), attraverso lavori di pubblica utilità, può così ricucire un legame con il tessuto sociale, impegnandosi nel fare qualcosa per la propria comunità. Questo sportello è il primo in Sicilia».

L’istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova in capo alle persone adulte, è stato introdotto con la legge 28 aprile 2014 n. 67. Era previsto solo per gli imputati minorenni. La disciplina riguarda i procedimenti per reati puniti con la pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore nel massimo a quattro anni. La sospensione del procedimento con messa alla prova, non può essere concessa più di una volta e in alcuni casi, può essere revocata.

A dare la loro disponibilità a firmare il protocollo, sono stati i Comuni di Gela, Butera, Niscemi e Mazzarino, e quasi tutte le parrocchie del comprensorio.
«Questo è un istituto, misconosciuto, spesso non utilizzato come dovrebbe essere» ha dichiarato il dottor Conti. «Lo sportello, che sarà aperto presso l’ufficio del Giudice di Pace, dà la possibilità alle associazioni ed enti interessati, di poter usufruire delle risorse che possono venire da questo genere di attività.

Nelle scorse settimane – ha proseguito – come delegato del presidente del Tribunale, ho firmato numerose convenzioni con una serie di parrocchie, enti ed associazioni. Sostituire la pena o estinguere un reato – ha spiegato – costituisce un’opportunità importante non solo per l’imputato/indagato che potrà riparare il danno cagionato e rientrare, soprattutto quando si è molto giovani e si sbaglia per la prima volta, in un sistema di regole, ma anche in termini di durata dei procedimenti. Sono attività che devono essere implementate.

È un’occasione concreta, un modo per rendere un servizio giustizia migliore, più efficiente e veloce. Tutte le istituzioni coinvolte si sono impegnate affinché questo genere di definizione alternativa possano avere uno sviluppo utile per tutti, per la cittadinanza, per gli utenti del servizio giustizia».

Protocolli analoghi verranno firmati al tribunale di Enna e Caltanissetta. Inoltre, presso la Corte di Appello di Caltanissetta sarà istituito un "Osservatorio Permanente Map", finalizzato all’analisi e al monitoraggio dell’andamento dell’istituto della sospensione con messa alla prova nell’intero Distretto.
A Gela, tra i primi legali che ha utilizzato per i propri assistiti l’istituto della Messa alla Prova, è stato l’avvocato Giovanna Cassarà.

«L’istituzione di questo sportello – ha detto l’avvocato Giordano – è un’attenzione che viene posta al Tribunale di Gela. Un risultato importante sia per gli avvocati, ma anche per gli imputati/indagati. Un grande auspicio da parte dell’avvocatura è che questa misura alternativa alla pena, che riguarda determinati reati, venga estesa in modo che sia deflativa dei processi. C’è un’intesa perfetta, da parte di tutti, per far crescere il nostro Tribunale».

«Questo protocollo – ha continuato il procuratore Asaro – dimostra la centralità, nel distretto di Corte di Appello di Caltanissetta, del circondario di Gela, di cui ho l’onore di svolgere il servizio di Procuratore. La nostra "produttività", i nostri numeri, sono assolutamente significativi. Stimiamo in 50-60% l’attività proveniente dal solo circondario di Gela».
«I giudici applicano sentenze – ha concluso la Provenzano – invece la giustizia riparativa si pratica nel territorio, nella comunità di riferimento. È una leva che fa crescere anche la dimensione sociale dell’uomo. Dà valore alla comunità e alla persona».