Nei giorni scorsi, il gruppo consiliare, la segreteria e la presidenza del Pd di Niscemi hanno emesso, a firma congiunta, una nota nella quale viene espressa “viva soddisfazione per la notizia comunicata dall’on.le Giuseppe Arancio
che a breve sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Siciliana il bando di gara per lo affidamento per l’incarico di ingegneria per la rifunzionalizzazione della Diga Disueri, i cui lavori con importo di circa 20 milioni saranno finanziati con i fondi del Patto per il Sud».
Gli organismi dirigenziali del Partito democratico niscemese ha dato altresì notizia che l’on. le Arancio durante l’incontro che avuto a riguardo con l’Ing. Greco, del dipartimento regionale delle dighe, ha avuto assicurazioni dallo stesso che i tempi per la redazione del progetto saranno brevi, e che subito dopo la progettazione sarà inviata al dipartimento nazionale delle dighe a Roma, per la approvazione finale per poter andare in gara.
Il ripristino della funzionalità della Diga darà una spinta alla economia del nostro comprensorio, poiché fortemente fondata sulla agricoltura.
«Sempre in tema del settore agricolo – si legge ancora nella nota Pd niscemese – il nostro parlamentare ha presentato una interrogazione al governo regionale per mettere in campo tempestive e proficue azioni presso le competenti autorità nazionali ed europee tese a tutelare le produzioni agricole siciliane, in quanto sono sempre in aumento i prodotti agricoli provenienti dai Paesi del Nord Africa».
Altra richiesta riguarda l’intervenire per rinegoziare gli accordi fatti in passato che prevedono l’importazione di prodotti agricoli dai paesi predetti; rivalutare la procedura di applicazione dei dazi doganali, almeno per alcuni mesi l’anno, al fine di proteggere le produzioni orto-frutticole siciliane dalla concorrenza di altri paesi; intensificare le procedure di controllo nei porti al fine di verificare se la merce che arriva rispetti le norme igienico sanitarie vigenti in Italia; attivare controlli mirati a verificare che i prodotti agricoli che arrivano in Italia dal Nord Africa siano realmente venduti con il marchio della nazione di produzione; questo per evitare attività illecite di frode alimentare a danno dei consumatori Italiani.
S fronte di quanto sopra l’on.le Arancio ha chiesto al governo regionale un impegno straordinario per promuovere i prodotti agricoli siciliani tramite l’istituzione di un marchio Regionale di qualità e sicurezza alimentare.