Quello che è appena iniziato sarà l’anno di importanti appuntamenti elettorali.
Non ancora deciso se ci sarà l’Election day o se si andrà alle urne in date diverse. Ci sarà da rinnovare il Parlamento europeo, eleggere il nuovo sindaco con relativo consiglio comunale, e a quanto pare anche gli organismi democratici delle le vecchie province, quelle per la cui cancellazione bastarono un paio di giorni all’appena eletto Crocetta sullo scranno più alto della Regione, mentre non furono sufficienti a tre presidenti – lui compreso – 12/13 anni per democratizzare gli organismi intermedi, preferendo tutti e tre tenere in vita per tutto questo tempo una più comoda gestione commissariale.
In città c’è un gran bisogno di responsabilità a tutti i livelli. Partiti e liste civiche stanno già affilando le armi, studiando strategie elettorali, assediando i social. Il tempo è breve.
Una gran confusione sui nomi da spendere per la candidatura a sindaco. Da mesi circolano i soliti noti: l’autoricandidatura dell’uscente Greco, quella dell’ex deputato regionale Donegani con il suo movimento (Per) progressista, mentre sta perdendo quota la discesa in campo del centrista Caci; incerta quella del democratico Arancio, mentre resta tiepida la candidatura dell’ex deputato autonomista Pino Federico (nella foto).
Le forze in campo per schieramenti: destra, sinistra e centro, area quest’ultima rappresentata da Noi Moderati, Mpa, Nuova Dc e una selva di non ancora identificate liste civiche.
La mappa degli appuntamenti elettorali 2024: europee, 5 regioni, 3.700 comuni e 6 capoluoghi.
Il 2024 si annuncia quindi un anno decisamente ricco di appuntamenti elettorali che vedrà milioni di italiani chiamati ai seggi.
In città, passate le feste, riprendono le riunioni per singole aree e per raggruppamenti. Al momento solo la Sardegna ha fissato la data (il 25 febbraio).