Alle prime luci dell’alba i militari della Guardia di Finanza di Gela su delega della locale Procura della Repubblica hanno tratto in arresto quattro soggetti residenti tra Niscemi e Butera accusati di far parte di un collaudato sodalizio criminale dedito alle truffe e alla ricettazione. L’associazione, con base a Niscemi, era solita colpire su tutto il territorio siciliano. I finanzieri da tempo gli davano la caccia: troppe erano le denunce che evidenziavano un modus operandi molto simile.Il meccanismo della truffa, collaudato almeno dal 2015, era semplice ed efficace:consisteva nel contattare i grossisti o i venditori, per concordare un appuntamento per l’acquisto della merce, incontro che si svolgeva generalmente nella città di residenza della potenziale vittima il successivo venerdì pomeriggio.
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Una volta visionata la merce, la stessa veniva pagata tramite un assegno circolare falso o privo di provvista. Complice la chiusura delle banche nel fine settimana, i truffati riuscivano a verificare la genuinità o la provvista dell’assegno solo il lunedì successivo, quando recatisi in banca per incassare il denaro, si accorgevano che gli assegni erano falsi o scoperti (da qui il nome dell’operazione – cabriolet).
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I finanzieri hanno così ricostruito pazientemente i singoli episodi denunciati in vari paesi della provincia di Caltanissetta, Agrigento, Catania, Trapani e Palermo.
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L’indagine delle Fiamme Gialle, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Gela, ha messo alla luce una vera e propria organizzazione criminale con base a Niscemi, che ha realizzato tra il 2015 e il 2017 più di 20 colpi in tutta l’isola, ricostruendo la storia di ogni truffa, per un danno economico per le vittime di oltre 120.000 euro.
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Acquistavano e rivendevano beni di ogni genere. Dal carburante ai concimi per l’agricoltura, dall’olio ai capi d’abbigliamento ed ancora cosmetici, cellulari di ultima generazione ed altro materiale di facile rivendita e molto ricercato nei mercati. Alcune merci in parte sono state recuperate e poste in sequestro.
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Il Giudice per le indagini preliminari, di fronte al quadro probatorio ricostruito dagli investigatori, ha così disposto gli arresti domiciliari per le menti dell’associazione criminale: N.G. di 45 anni, G.S. di 58 anni, S.C. di 33 anni e L.B.S. di 31 anni.
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Di rilevante interesse investigativo anche la riproduzione fedele di assegni circolari di varie banche forniti agli ignari venditori, che in alcuni casi hanno ingannato anche i funzionari di banca dove gli stessi titoli erano stati posti all’incasso.
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Un importantissimo risultato soprattutto in considerazione della difficoltà di collegare tra loro fatti avvenuti in tempi e località tanto diversi. Solo grazie alla tenacia e alla professionalità degli uomini delle Fiamme Gialle, sapientemente coordinati dalla Procura della Repubblica di Gela, si è riusciti a delineare l’esistenza di un vincolo associativo e a disarticolare un sodalizio criminoso che per due anni circa ha approfittato della buona fede di ignari cittadini.
(fonte: Procura della Repubblica di Gela - Compagnia Guardia di Finanza di Gela)