Sono trascorsi già quattro anni da quando Giuliano Gemma, (nella foto conGianni Virgadaula) a causa di un tragico incidente stradale alle porte di Cerveteri, ha perduto la vita.
L’attore italiano che aveva esordito in Ben-Hur nel ’59 e aveva avuto un primo ruolo importante ne “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, divenne poi l’eroe degli spaghetti western all’italiana. Adesso l’indimenticabile “Ringo”, che esordì con lo pseudonimo di Montgomery Wood, verrà ricordato il 15 dicembre alla seconda edizione del Premio Nazionale “Giuliano Gemma” in programma a Roma al Foro italico il prossimo 15 dicembre.
Una grande serata di sport e di cinema alla quale presenzieranno pure il presidente del Coni Giovanni Malagò e il leggendario Nino Benvenuti, che di Giuliano fu fraterno amico, e partner nel film del ’69 “Vivi o preferibilmente morti”.
Saranno molti i premiati fra registi, attori e uomini e donne di sport. In vita Giuliano aveva sempre detto “Lo sport mi ha sempre affascinato. Invito i giovani a fare sport perché richiede sacrificio ed il sacrificio servirà anche per affrontare i momenti duri della vita". Si capisce allora perché proprio il mondo dello sport adesso rende omaggio all’attore romano che, lo ricordiamo, fu anche pugile dilettante, prima di divenire un eccellente trapezista al circo ed infine dedicarsi alla carriera cinematografica, arrivando a girare oltre 100 pellicole.
Fra i tanti ospiti che presenzieranno alla serata dell’Olimpico ci sarà anche il cineasta gelese Gianni Virgadaula, che ha da poco finito di montare il suo docu-film “Gelone, la spada e la gloria”, lavoro che verrà presentato a Gela il prossimo 22 dicembre alla ex-Chiesa di san Giovanni.
Ma il vero esordio di questo progetto sulla Sicilia greca, patrocinato dall’assessorato regionale ai beni Culturali e dell’Identità Siciliana, a cui Virgadaula ha dedicato oltre tre anni, avrà il suo battesimo proprio nella prestigiosa vetrina del Premio “Giuliano Gemma”, in quanto il film del nostro regista è dedicato all’eroe del western all’italiana.
Fatto questo che non è sfuggito agli organizzatori dell’evento i quali hanno quindi voluto che Virgadaula presenziasse alla kermesse per parlare del suo lavoro e del perché lo abbia dedicato a Gemma. Motivazioni che il regista spiega con queste parole: “Giuliano Gemma è stato l’attore che mi ha fatto innamorare del cinema.
E’ stato l’idolo della mia prima giovinezza e poi da adulto ho avuto la fortuna di conoscerlo e diventargli amico. Spesso lo andavo a trovare a Trastevere dove aveva una bellissima casa in via della Lungara.
Pochi mesi prima della morte aveva pure accettato di ricoprire il ruolo di un gerarca fascista ne “La notte del vino amaro”, che dovrebbe essere il mio prossimo film. Ma non ho voluto dedicare il mio “Gelone” a Giuliano solo per un fatto nostalgico ed affettivo.
In realtà pochi sanno che Gemma, prima di diventare celebre nel mondo per la sua colt, aveva esordito nel cinema come stuntman e aveva poi interpretato tutta una serie di film “mitologici”, che si riallacciano al genere e al periodo in cui visse il “Tiranno di Siracusa”. Uno di questi film, “Arrivano i Titani” di Duccio Tessari gli aprì le porte del successo”.
Alla serata del Foro Italico, organizzata dai promoter Tiziana Rocca e Vladmiro Riga e dalla Federazione Pugilistica Italina, presenzieranno anche la figlia del grande attore Vera Gemma, che sul padre l’anno passato aveva realizzato un bellissimo documentario.
E poi Baba Richerme, la giornalista che sposò Giuliano in seconde nozze. L’evento verrà presentato dal noto giornalista e conduttore Rai Andrea Fusco.