Cresce l’attesa per la conferenza di servizi a cui il prossimo 21 gennaio approderà, per la sua approvazione finale, l’ambizioso progetto per la riqualificazione del tratto di lungomare Federico II che va dalla Capitaneria di porto al lido La Conchiglia.
Oltre al Comune di Gela, saranno presenti Genio civile, Sovrintendenza, Capitaneria e tutti i soggetti coinvolti a vario titolo.
L’idea progettuale – secondo quanto si legge nella relazione trasmessa all’amministrazione dal progettista, l’architetto Rino Anzaldi – è finalizzata ad una rigenerazione stilistica e funzionale dello spazio, da realizzare tramite la creazione di ampie piazze polifunzionali che possano ospitare manifestazioni, spettacoli e attività culturali.
Gradinate, gradini e vasche (pur senza barriere architettoniche) si estenderanno per tutto il tratto, lungo il quale sarà sempre garantito l’accesso diretto al mare. Il progetto, inoltre, coniuga gli aspetti architettonici con quelli ambientali, attraverso richiami alle tipologie costiere tipiche dell'area mediterranea ed elementi formali tipici dell'architettura contemporanea.
La caratterizzazione stilistica sarà affidata all’utilizzo di arredi, materiali e tecnologie che riconducono al concetto di semplicità e linearità, al potenziamento e alla valorizzazione del verde, attraverso la collocazione di essenze arboree autoctone e floreali adatte alle condizioni climatiche della zona.
«L'obiettivo primario – ha commentato il sindaco Lucio Greco – è il miglioramento della funzionalità dell'area, perché sappiamo l'importanza che questo luogo riveste per la cittadinanza gelese in tutte le sue fasce di età.
E’ uno dei progetti che ci permetteranno di migliorare a 360 gradi sia la parte estetica che quella della vivibilità in una parte centrale del nostro bellissimo lungomare, eliminando lo spettacolo indecoroso rappresentato dai lidi Eden e Conca d’Oro, strutture fatiscenti e abbandonate da decenni che ormai sono solo ricettacolo di rifiuti. Va sottolineato – ha ricordato il primo cittadino gelese – che si tratta di uno dei progetti che la Regione aveva “definanziato” e che ci siamo impegnati a fondo per far rifinanziare.
Non è stato facile, ma ora che siamo alle battute finali, guardando le foto che ci anticipano come quel tratto di lungomare diventerà, sono orgoglioso – ha concluso Greco – del lavoro che abbiamo portato avanti, con tenacia, costanza e determinazione».
Andando oltre le dichiarazioni più o meno propagandistiche su una vicenda che, onestamente, affonda le proprie radici sin dalla sindacatura di Fasulo con la realizzazione del primo lotto durante la sindacatura di Messinese, abbiamo provato a contattare il progettista, il sopra citato architetto gelese, Rino Anzaldi, a cui abbiamo chiesto qualche chiarimento sulle scelte tecniche ed architettoniche:
– Architetto, quale tratto del lungomare riguarda questo secondo lotto?
«Confermo che il tratto del lungomare interessato è quello di cui si parla in questi giorni e che va verso est, dal pontile fino al lido La Conchiglia».
– Costo ed ente finanziatore?
«A finanziare il progetto è la Regione siciliana con tre milioni di euro. Va precisato che i 3 milioni sono al lordo e non destinati esclusivamente al progetto in sé, ma che includono anche spese e costi per passaggi burocratici, autorizzazioni, assicurazioni e quant’altro si rende necessario pedissequamente osservare, secondo normativa, per progetti di questo tipo».
– A che punto è l’iter progettuale?
«L’ho terminato da due anni. Si è un po’ tardato con i tempi perché la soprintendenza ha voluto valutare il tutto in maniera completa e molto attentamente, richiedendo che alcune fasi del progetto fossero riviste».
– E’ possibile avanzare una fase di inizio e fine lavori?
«No, perché siamo ancor in “conferenza dei servizi”. Giorno 21 gennaio, saranno depositati tutti i pareri degli enti preposti. Solo con l’approvazione definitiva si può passare alla fase di indizione della gara e messa in opera dei lavori appaltati».
– Se ed in cosa si discosta questo secondo lotto rispetto al primo?
«Lo stile è lo stesso, pure i colori ed i materiali. La differenza è che questo tratto si aprirà con piazze aperte e multifunzionali, al fine di ospitare manifestazioni ed eventi, specie in periodo estivo. Inoltre, lascia tutto lo spazio per la visibilità della spiaggia a cui si potrà accedere agevolmente, con totale abbattimento delle barriere architettoniche, poiché le piazze si inclinano e danno l’accesso senza destinazione specifica per i portatori di handicap che potranno spostarsi in lungo ed in largo, senza nemmeno accorgersi di avere un percorso particolare».
– Cosa ne pensa di alcune critiche sul primo lotto relative al deposito della sabbia ed alla scarsa tenuta della passeggiata?
«Si dimentica facilmente che prima la sabbia arrivava nella strada con pericolo annesso. La sabbia è mossa dal vento e nessun progetto può evitare che Gela come altre località sulla costa sia interessata dal vento. Ne tiene conto, ma non è un problema che attiene alla stretta progettazione, bensì di manutenzione che nel caso del primo lotto non è stata fatta. Eppure, nei costi complessivi erano previsti pure quelli destinati alla pulizia settimanale. Quanto alla passeggiata, purtroppo la pavimentazione è stata fatta in plastica e non in legno marino come il progetto aveva previsto. Nel nuovo tratto la pavimentazione della passeggiata con le palme illuminate sarà in cotto, così come quella del primo lotto, dove si interverrà a sostituire la pavimentazione in plastica».
– In che ottica è stato sviluppato il progetto?
«Assolutamente e volutamente minimalista, con l’obiettivo di contenere i costi evitando cose incredibili perché la gente non ha bisogno di questo, ma di spazi aperti per poter godere, quanto nella passeggiata tanto nella seduta da gradinate e blocchi, della piena visibilità della spiaggia e del mare, per non parlare del sole. Il tutto senza violentare il contesto preesistente, in cui il progetto si inserisce perfettamente in termini orizzontali, in quanto non si alza in maniera verticale, contornato oltretutto dal verde, rispettando altresì i colori precedenti. Il progetto non ha forme modernistiche particolari, come dicevo prima, ma prevede semplicemente sbalzi del terreno affinché la gente possa usufruire di ampi spazi aperti per un piena visibilità della spiaggia ed un agevole accesso alla stessa, per tutti».
– Sono previsti ulteriori tratti del lungomare?
«C’è un terzo lotto relativo al tratto che prosegue ancora ad est, fino all’ex ospizio marino, nella parte che verrà più caratterizzata ospitando una zona sportiva con campi da tennis ed un viale alberato in basso, a cui seguirà un teatro greco ubicato nella parte di fronte Piazza Trento, sempre di materiale bianco e che potrà contenere fino a tre mila persone. Per quanto concerne, infine, il tratto ad ovest, dalla bretella Borsellino fino al porticciolo, nel primo progetto era prevista una passerella sospesa, con pontili da utilizzare per i pescatori».