Coldiretti: un natale normale grazie al super green pass. Confcommercio e Confesercenti: C’è grande incertezza. Cisl: Pnnr occasione imperdibile.
L’introduzione del “super green pass” dovrebbe assicurare un “natale normale”, salvando anche 14 miliardi di spesa delle famiglie in cibo, commercio e turismo: è quanto emerge dalla immediata analisi della Coldiretti sugli effetti delle misure varate dal Consiglio dei ministri presieduto dal premier Mario Draghi, che entreranno in vigore dal 6 dicembre al 15 gennaio: «si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un passo importante per sostenere la ripresa in atto e non fermare l’economia ed il lavoro in un momento particolarmente importante dell’anno per settori fortemente colpiti dalla pandemia, dall’intrattenimento allo shopping, dalla ristorazione fino al turismo.
Nell’ultimo natale normale – secondo le elaborazioni della Coldiretti sui dati “Deloitte” relativi alle ultime festività prima della pandemia – la quota maggiore di spesa è stata infatti destinata per i regali (40%), seguiti da cibo (28%), viaggi (19%) e intrattenimenti che vanno dal cinema ai teatri (11%).
Dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con attività di allevamento e coltivazione, mentre a pagare il prezzo più salato alla ripresa dei contagi rischiavano di essere di nuovo le strutture impegnate nell'alloggio, nell'alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.
Più di un italiano su dieci (14%) – ha concluso la Coldiretti - ha anticipato lo shopping di Natale con la scelta di acquistare i regali da mettere sotto l'albero più di un mese prima del tradizionale appuntamento, spinti dall'avanzare dei contagi e della preoccupazione per eventuali nuove chiusure».
Andando oltre le generali previsioni ottimistiche della storica associazione di categoria in campo agricolo, ciò che riscontriamo a livello locale in ambito commerciale è, invece, molta, ma proprio tanta cautela, condita da altrettanta preoccupazione: «l'incognita pandemica rimane – ci risponde Francesco Trainito della Confcommercio Ascom Gela – un grosso problema. Sono appena uscito da una riunione tenutasi a Caltanissetta su richiesta di un delegato dell'associazione.
A qualcuno magari sembrerà che la pandemia sia finita, ma per noi non è affatto così e lo sentiamo pesantemente sulla nostra pelle. Con il rialzo dei livelli dei contagi, la gente è tornata repentinamente a disdire prenotazioni nelle varie strutture ricettive per le vacanze di natale e questo è già un segnale.
Nella nostra isola – ha proseguito – l'organizzazione sul piano commerciale del natale e del capodanno sta subendo un fortissimo rallentamento, perché tutti sono preoccupati.
Non c'è certezza ed a pagare dazio sono soprattutto le piccole imprese, quelle in particolare formate dal titolare ed al massimo un paio di dipendenti. I piccoli imprenditori non sono organizzati come le grandi aziende e devono rivolgersi all'associazione di categoria o al ragioniere che gli gestisce la contabilità per richiedere incentivi che poi si traducono in importi bassissimi, dati alla perdita, che non danno alcun sollievo.
Identiche difficoltà per l'accesso al credito. A noi come associazione non rimane che sollecitare tutti alla vaccinazione, la prima, seconda e terza dose per chi non le ha fatte, nelle more dell'entrata in vigore del super green pass così come da decreto governativo.
La vaccinazione – ha concluso Trainito – rimane l'unica via per uscircene il prima possibile. Occorre vaccinarsi e rispettare rigidamente il protocollo, al fine di scongiurare chiusure che potrebbero rappresentare il colpo di grazia per diverse attività».
Insomma le difficoltà innanzi all'incertezza pandemica permangono tutte: «si sta lavorando con un grosso punto interrogativo – ci conferma Rocco Pardo di Confesercenti - e quindi non c'è una vera preparazione delle festività di natale e capodanno. Il timore delle chiusure rimane. Non si può fare una seria programmazione e ci si affida, navigando a vista, al consumo dell'ultimo momento con le offerte "last minute".
La priorità – ha continuato – è smaltire e svuotare i depositi, con la preoccupazione di gestire al meglio, al fine di non farlo gravare troppo sul consumatore finale, l'aumento delle materie prime, figlio dell'aumento dei trasporti e cioè del carburante, che a catena ha comportato un aumento dei costi fissi dell’intera filiera. A fronte di tante aziende che hanno chiuso i battenti, ultimamente in superficie - ha concluso Pardo – è emerso un lievissimo miglioramento, ma a dominare lo scenario, resta sovrana, l'incertezza».
Intanto in un convegno organizzato dalla Cisl Ag-Cl-En, i riflettori vengono accesi sulle enormi potenzialità inerenti l'utilizzo delle ingenti risorse europee confluite nel "Piano nazionale di ripresa e resilienza", altrimenti noto come "Pnrr". Alla tavola rotonda hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, del lavoro, dell’economia.
Ha aperto i lavori il segretario generale Cisl Ag-Cl-En, Emanuele Gallo con una relazione ricca di sollecitazioni: «è pacifico che abbiamo un’occasione irripetibile – ha esordito Gallo nel ringraziare i presenti – per le aree interne della nostra regione che soffrono l’assenza di quei investimenti che sono a loro volta presupposto di sviluppo, posti di lavoro, radicamento. La disoccupazione continua a crescere. La Sicilia centrale ha il 23,9% di disoccupati, il doppio della media nazionale. Molte famiglie sono monoreddito e assistono impotenti alla partenza dei giovani.
Lo spopolamento è una minaccia sociale che bisogna combattere con iniziative comuni. E' fondamentale - ha precisato ulteriormente - eliminare le debolezze dei territori di Agrigento, Caltanissetta, Enna trasformandole in poli attrattivi. E’ fuori dal tempo la difesa campanilistica delle proprie iniziative. Bisogna piuttosto cooperare varando progetti sovracomunali, favoriti da una gestione associata di funzioni e servizi.
E se su 100 euro disponibili ne sono stati utilizzati solo 43, con il resto rispedito alla fonte, allora è facile comprendere – secondo il dirigente cislino – come il Pnrr sia fattore d’importanza capitale, da ancorare ai territori che dovranno puntare su digitalizzazione, infrastrutture, energie rinnovabili, riforma della Pubblica amministrazione, semplificazione delle procedure, investimenti nel sociale.
Il Pnnr – ha concluso Emanuele Gallo – può aiutare i comuni a riequilibrare i loro complicati bilanci. I sindaci sanno bene quanto sia difficile il momento e lo hanno rappresentato protestando a Roma. Ora hanno una grande opportunità: la colgano puntando sull’unità».
Al convegno della Cisl il mondo delle imprese è stato rappresentato dal presidente di Sicindustria Caltanissetta, Gianfranco Caccamo: «il Pnnr è un dato di fatto- ha detto Caccamo – ed i fondi sono già stati stanziati, con il mondo dell’impresa che li attende in fervida trepidazione.
E’ però evidente che il gap di competenze di cui soffre la Sicilia rischia di ampliare la distanza tra lo stanziamento e l’ottenimento delle risorse, rendendo monca una filiera che potrebbe portare beneficio per i prossimi anni e che, se rodata, potrebbe finalmente supportare economicamente i talenti della nostra terra.
Dobbiamo impegnarci tutti quanti, politica, pubbliche amministrazioni, imprese, per ottenere un cambio di passo, altrimenti ogni fatica sarà vana. Sollecito e mi aspetto la spinta delle nuove generazioni, desiderose di costruire un futuro più sostenibile, etico e profittevole».
Di visione comune e collaborazione tra pubblico e privato ha parlato il presidente di Raffineria Gela, Francesco Franchi: «plaudo all’iniziativa organizzata dalla Cisl e sono d’accordo con la sollecitazione che contiene il titolo. Sì: uniti nel cogliere le opportunità. Il Pnrr e i fondi europei aspettano idee e progetti.
Per centrare gli obiettivi sarà fondamentale una stretta collaborazione tra “pubblico” e “privato” inteso come industrie già insediate nel territorio o altre potenzialmente attratte dalle occasioni che queste bellissime aree della Sicilia centrale sapranno offrire. Sviluppo e rilancio sono possibili».
A puntare l’indice contro i problemi della pubblica Amministrazione ci ha pensato l’economista Michele Sabatino: «avere a fianco – ha dichiarato – una burocrazia competente, efficiente, rapida, facilita il già difficile compito di enti locali e imprese».
Un assist accolto dai sindaci di Agrigento, Francesco Miccichè, di Caltanissetta, Roberto Gambino e di Enna, Maurizio Dipietro, che hanno evidenziato le carenze in organico di professionalità e competenze che si aggiungono a procedure che ingessano i comuni.
Nel concludere i lavori il segretario generale della Cisl Sicilia, , ha rimarcato come il Pnnr costituisca una straordinaria opportunità paragonabile solo al “Piano Marshall”, per la portata delle risorse disponibili, ma i fondi europei non aspettano. Insomma, il governo Musumeci non si faccia sorprendere dagli eventi ed agisca con tempestività.