Domenica 20, dalle ore 7 alle ore 23 e lunedì 21, dalle ore 7 alle ore 15, gli italiani sono chiamati alle urne per votare il referendum costituzionale confermativo relativo alla riduzione del numero dei parlamentari.
In alcune zone dell'Italia si vota anche per le elezioni suppletive del Senato della Repubblica, per le elezioni regionali e per le elezioni comunali. Il referendum in questione era stato originariamente previsto per il 29 marzo scorso e rinviato a causa della pandemia covid-19.
Per poter votare, gli aventi diritto dovranno recarsi alla sezione elettorale indicata nella propria tessera elettorale ed esibire al seggio un documento di riconoscimento in corso di validità, oltre che la stessa tessera elettorale. Chi avesse perso la tessera o riempito tutti gli spazi attestanti i turni elettorali a cui ha partecipato nel corso degli anni, può sempre rinnovarla presso l'ufficio elettorale del comune di residenza.
E' opportuno che, a tal fine, gli elettori si rechino per tempo presso tale ufficio, allo scopo di evitare una concentrazione delle domande giusto nei giorni immediatamente antecedenti ed in quelli della votazione. L’ufficio elettorale resterà comunque aperto dalle ore 9 alle ore 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione (giovedì 18 e venerdì 19), nonché nei giorni stessi della votazione (domenica 20 e lunedì 21), per tutta la durata delle operazioni di voto (dalle 7 fino alle 23 di domenica e dalle 7 fino alle 15 di lunedì).
All'elettore verrà consegnata una scheda recante il seguente quesito: "approvate il testo della legge costituzionale concernente «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?". Nella scheda, sotto il quesito ci sono le due caselle riportanti il Sì ed il No. L'elettore deve barrarne una. Votando Sì, l'elettore esprime la volontà di approvare la legge di riforma; votando No, si esprime la volontà di respingere la legge di riforma.
Ci si può astenere solo non andando a votare. Ma, a differenza del referendum abrogativo, nel caso del referendum costituzionale confermativo, l’astensione non coincide con il No, giacché non esiste il raggiungimento di un quorum minimo per la sua validità. Nel referendum confermativo non si richiede, infatti, che alla votazione partecipi la maggioranza degli aventi diritto e l'esito è comunque valido, indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori.